Bruxelles – Non saranno manifestazioni o petizioni a bloccare i negoziati per il Ttip, il trattato di libero scambio tra Ue e Stati Uniti, perché il mandato negoziale “mi è stato dato dagli Stati membri in maniera unanime e solo loro possono cambiarlo”. Cecilia Malmstrom risponde alla polemica nata in seguito alla pubblicazione di un blog di John Hilary, il direttore della Ong, “War on want”, in cui Hillary scriveva che la commissaria gli aveva detto “il mio mandato non mi arriva da popolo europeo”. “Si tratta solo di un fraintendimento”, ha spiegato Malmstrom in risposta alla domanda di una giornalista durante la presentazione della strategia della Commissione sul commercio. Quella che intendeva dire è che il suo mandato come commissaria, “mi è stato dato dal Parlamento, dove siedono i rappresentanti diretti del popolo”, ma quello per negoziare il Ttip dai Paesi membri.
Riguardo alla forte opposizione popolare al trattato di libero scambio con gli Usa Malmstrom ha spiegato: “So che ci sono manifestazione (degli oppositori, ndr) e scetticismo sul Ttip, e io ho cercato di raggiungere alcune organizzazioni di parlarci”, e l’esecutivo comunitario “cerca di dialogare e la trasparenza è un modo per mostrare di cosa parliamo e per speriamo per alleviare i sospetti e incomprensioni”. Ma, ha ribadito “il negoziato sul Ttip va avanti in base a mandato di 28 Stati”, che glielo hanno dato “all’unanimità”, e che “continuano a ripetere il loro impegno” a volere che si giunga a un accordo con gli Stati Uniti.
Per questo, ha avvertito rivolgendosi ai Paesi membri, “visto che loro lo vogliono, allora è loro la responsabilità di spiegare ai cittadini perché questo accordo è importante per crescita e lavoro”. La Commissione, conclude la Malmstrom, “può, sta facendo e farà molto lavoro ma gli Stati devono assumersi le proprie responsabilità”.