Bruxelles – La comunità Emmaus di Foggia fondada da Don Michele De Paolis e ha ritirato il premio Cittadino Europeo 2015. La cerimonia di consegna dei premi si è svolta ieri nello spazio Yehudi Menuhin del Parlamento europeo di Bruxelles ed è stata presenziata da Sylvie Guillaume, vicepresidente dell’Aula, nonché presidente di giuria del premio.
“La solennità della cerimonia celebrata nella casa delle cittadine e dei cittadini europei impreziosisce un riconoscimento alla comunità di cui mi onoro di far parte”, ha affermato l’eurodeputata Elena Gentile (Pd). “Un’ulteriore irresistibile motivazione a continuare sulla strada che ci ha indicato don Michele De Paolis. Le sue parole non erano mai di circostanza, il suo sguardo profondo era un invito costante ad amare fuori dalle consuetudini dei riti e dalla ipocrisia della cultura imperante. Il suo era, è e rimane un messaggio di rivoluzione. Questo mondo ha estremamente bisogno di una nuova, importante rivoluzione. Penso che don Michele continuerà per sempre a chiederci questo”, ha aggiunto Gentile.
Il gruppo della comunità Emmaus, arrivato direttamente da Foggia, ha potuto festeggiare il suo fondatore con uno dei riconoscimenti più importanti dell’Ue. Il Premio Cittadino Europeo viene conferito dal 2008 a persone, gruppi ed associazioni che si sono distinti per l’incessante impegno a sostegno di politiche sociali e di coesione tra i popoli. Don Michele De Paolis è stato tra i fondatori dell’associazione e il principale fautore del Progetto “Accoglienza minori stranieri presso il Villaggio Don Bosco”. Il villaggio si propone come spazio multietnico, dove sperimentare la scoperta e la valorizzazione della diversità. Don Michele, nato nel 1921 d è scomparso nell’ottobre 2014, dopo 66 anni di sacerdozio e una vita spesa per i più deboli.
“Questo premio è un incentivo a continuare l’attività svolta da don Michele che ci ha insegnato ad essere cittadini del mondo”, ha affermato Rita De Padova. “La comunità di Emmaus è una realtà sociale ed economica valida e radicata nel nostro territorio, oltre cinquanta ragazzi ci lavorano e si sono resi protagonisti di una crescita personale e della collettività. Fare gruppo, fare comunità, questo era il pensiero di don Michele e l’abbiamo fatto anche oggi, con la nostra presenza qui”, ha conclude De Padova.
“Il premio è il segno tangibile di un’attenzione rivolta alla realtà della comunità Emmaus”, ha sostienuto don Vito Cerere, concludendo: “Don Michele ha sempre promosso la creazione di contatti e legami tra le persone. Questa è la continuità di una storia, è l’esperienza di una Chiesa con idee nuove, condivise. Questo riconoscimento è uno stimolo ad essere instancabili”.