Bruxelles – Servono “metodi moderni, appropriati e condivisi, per far si che la valutazione svolga il suo ruolo di apprendimento e non di punizione/premio”. Le valutazioni del lavoro dei parlamentari europei si sprecano, ci sono molte società e Ong che lo fanno, e spesso i risultati sono usati in chiave politica, per questo è necessario capire come giungere ad analisi il più corrette possibili prima di “offrire in pasto” agli elettori il lavoro dei loro rappresentanti.
Oggi al Parlamento Europeo di Bruxelles, promossa dall’eurodeputato Nicola Caputo (PD), si è svolta un’iniziativa dal titolo “Alla ricerca dei migliori criteri per valutare le attività dei deputati”, alla quale sono intervenuti esperti, parlamentari e i rappresentanti delle maggiori agenzie di valutazione dell’attività dei deputati (VoteWatch e MEPRanking).
Per Caputo, riporta una nota, “in quanto deputati europei eletti democraticamente non possiamo sottrarci ad una valutazione che aumenti la trasparenza e la rendicontabilità del nostro operato”. Tuttavia, continua Caputo “tutte le modalità di valutazione attualmente utilizzate hanno portata limitata: esse devono essere migliorate sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo e devono considerare l’attività che viene svolta a Bruxelles, dove effettuiamo la stragrande maggioranza del nostro lavoro”. All’iniziativa hanno partecipato, in qualità di esperti nel campo della valutazione, la professoressa Nicoletta Stame (Università “La Sapienza”) e la dottoressa Barbara Befani (European Evaluation Society). Secondo Stame, “bisogna tenere conto dell’attività che contribuisce al buon risultato: oltre ai dati attualmente utilizzati, bisogna quindi considerare l’attività nelle commissioni parlamentari”. Secondo Befani, servono “metodi moderni, appropriati e condivisi, per far si che la valutazione svolga il suo ruolo di apprendimento e non di punizione/premio”. Per raggiungere questi risultati, sostiene Caputo, “il Parlamento deve fornire le informazioni necessarie affinché parti terze possano analizzare e rappresentare con cognizione di causa il lavoro che svolgiamo e far capire all’opinione pubblica in cosa esso consiste – un’operazione sicuramente non facile.”
Su questa linea si sono attestati tutti gli interventi dei deputati intervenuti, provenienti da gruppi politici diversi. I rappresentanti delle agenzie di valutazione presenti, dice Caputo, “sembrano aver recepito gli input provenienti da deputati ed esperti”. Miquel Català, Manager of MEPRanking, si è reso disponibile a “collaborare con le parti interessate per sviluppare un sistema di valutazione più accurato”. Secondo Doru Frantescu, Direttore di VoteWatch, “non tutti gli aspetti del lavoro di un deputato possono essere riassunti dai numeri” ed “è un peccato che i servizi del Parlamento non rendano disponibili più informazioni sul lavoro svolto nelle commissioni a Bruxelles”.