Roma – Il discorso del premier Matteo Renzi al Parlamento, in vista del Consiglio europeo, non è stato ben accolto dalle opposizioni. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, è tra i più critici nei confronti della posizione illustrata dall’inquilino di Palazzo Chigi.
Cosa non l’ha soddisfatta dell’intervento del presidente del Consiglio?
“È stata una maldestra giustificazione dell’assenza di una politica estera del suo governo e dell’assenza di una politica estera in Europa. La spiegazione che io ho dato di questa maldestra giustificazione è la sudditanza opportunistica di Renzi nei confronti dell’Europa tedesca. Perché solo l’Europa tedesca gli può consentire il deficit con cui lui compra il consenso in Italia. Credo questo sia tragico per l’Italia e per l’Europa.
Sull’assenza di una chiara posizione italiana che lei imputa al governo non crede pesino le divisioni tra gli Stati membri?
“C’è sempre stata divisione tra i Paesi Ue. Il fatto che l’Italia non abbia una posizione è un rafforzamento di queste divisioni. Io credo che il nostro Paese dovrebbe avere una posizione nella politica economica, nelle politiche dell’immigrazione, dovrebbe decidere quale Europa vuole. Renzi questo non lo ha mai fatto per ragioni opportunistiche: preferisce avere la benevolenza della Germania”.
Il premier ha chiesto al Parlamento di completare le riforme strutturali, entro il prossimo anno, così da presentarsi nel 2017 con maggiore autorevolezza per promuovere il cambiamento della politica economica europea. Che ne pensa?
“Io credo sia un errore. Il rischio è che con il referendum britannico sulla permanenza nell’Ue l’Europa possa implodere anche prima del 2017. Perché se l’Europa, nella trattativa con il primo ministro David Cameron, comincerà a concedere vantaggi in termini di opting out, di flessibilità, di stare dentro e fuori contemporaneamente, questo diventerà un segnale disastroso per la formazione e il rafforzamento dell’Ue. Tutti i Paesi vorranno le condizioni della Gran Bretagna. Anzi, l’opzione migliore è proprio quella al di fuori dell’euro e dentro l’Europa, ma con i vantaggi della Gran Bretagna. Con una Europa alla Cameron non si va da nessuna parte.
Quali sono gli sbocchi della discussione sulla nuova governance europea?
“Ci sono due visioni: quella alla Francois Hollande (presidente francese, ndr), e quella alla Wolfgang Sheauble (ministro delle Finanze tedesco, ndr). Renzi, evitando di decidere, sembra abbia scelto la linea tedesca di Sheauble: cessione di sovranità crescente, di fatto, alla Germania. Questo per noi è inaccettabile”.