Bruxelles – “La linea adottata ieri dalla commissione agricoltura del Parlamento Europeo non ci soddisfa appieno, perché con più coraggio si poteva imboccare un percorso più ambizioso verso un’agricoltura 100% biologica. Ma il voto in ComAgri rappresenta comunque un deciso passo avanti in termini di uniformità della normativa sul territorio europeo e in materia di controlli sul campo”. Così Marco Zullo, eurodeputato M5S in commissione agricoltura del Parlamento Europeo, che ieri ha approvato con 33 voti a favore, 4 contrari e 7 astenuti la linea del Parlamento Ue, che modifica la proposta della Commissione Europea di un nuovo regolamento sul biologico. Ora, il Parlamento negozierà la propria linea con Commissione Ue e Stati membri, con la speranza che si arrivi in tempi brevi ad un accordo sulla nuova legislazione di settore. Una legislazione chiesta a gran voce dagli operatori, ma ostacolata dalle divergenze di vedute dei singoli Paesi, che per mesi non sono stati in grado di trovare un accordo che soddisfacesse tutti.
Tra i punti cruciali della proposta varata da ComAgri, Zullo segnala i controlli più severi su tutta la catena. “Al contrario dei 30 mesi proposti dagli Stati membri in Consiglio – appunta l’europarlamentare – la proposta del Parlamento Ue é quella di effettuare controlli sul campo almeno una volta l’anno. I singoli Stati dovrebbero inoltre garantire la tracciabilità di ogni prodotto in tutte le fasi della produzione, preparazione e distribuzione per garantire ai consumatori che i prodotti biologici che acquistano siano davvero Bio. L’aula ha inoltre ribadito che i prodotti Bio importati da Paesi terzi debbano risultare conformi alle norme comunitarie”.
Sulle soglie l’europarlamento ha introdotto nuove misure precauzionali per aumentare la responsabilità degli operatori in tutta la filiera del biologico e per evitare l’uso di tecniche non autorizzate nel processo biologico. Se ad esempio si sospetta la contaminazione di un pesticida da coltivazioni vicine, il prodotto finale non potrà avere l’etichetta biologica fino al completamento di ulteriori accertamenti. “Nonostante gli studi dimostrino che il contenuto di possibili residui di pesticidi nei prodotti biologici non sia statisticamente rilevante, l’approccio adottato dal Parlamento non ci soddisfa affatto – afferma Zullo -Il Parlamento ha comunque chiesto alla Commissione Europea di proporre un nuovo disegno sulle soglie dei pesticidi e sulle compensazioni per gli agricoltori dopo il 2020, sulla base di nuovi studi e dei dati raccolti nei primi anni di applicazione della nuova normativa”.
Sulle aziende miste, il Movimento 5 Stelle è favorevole ad un periodo di transizione, per passare dal modello convenzionale a quello biologico. Periodo non previsto dalla commissione agricoltura. “Anche questa decisione non può lasciarci soddisfatti – spiega Zullo – Anche se la commissione Agricoltura del Parlamento ha chiarito che, all’interno delle aziende miste, le unità di produzione di convenzionale e biologico”.
“Molto positivo – conclude Zullo – il divieto di coltivare in vasconi staccati dal terreno (i cosiddetti demarcated beds), perché per il M5S é giusto coltivare solo dove esistono le condizioni climatiche per coltivare un determinato prodotto. Solo in tali condizioni, infatti, si sviluppano le eccellenze locali, legate a doppio filo alla storia, all’identità e alla cultura di un territorio. In poche parole, la produzione agricola non può prescindere dal rapporto con la propria terra”.