Strasburgo – L’intervento al Parlamento europeo della cancelliera tedesca Angela Merkel e del presidente francese François Hollande divide gli eurodeputati italiani, con le opposizioni (nazionali) che colgono l’occasione per un attacco al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Se per la capodelegazione del Pd Patrizia Toia “la presenza di Merkel e Hollande oggi in aula è un evento importante, una celebrazione storica che sancisce con forza quanto sia stata decisiva per l’Europa l’alleanza tra Francia e Germania. Solo gli inconsapevoli o chi non conosce la storia non capisce o fa finta di non capire”, di tutt’altro avviso è il suo collega della Lega Nord Lorenzo Fontana. “Merkel e Hollande hanno criticato gli egoismi nazionali – dice l’esponente del Carroccio -, ma poi nei loro rispettivi discorsi c’è un concentrato di reciproca autoreferenzialità, di scambi di omaggi. Insomma comandano loro, Renzi e l’Italia neanche considerati. Sarebbe questo il sogno europeo tanto in voga nella retorica degli psedoeuropeisti?”.
“Arriva oggi l’ennesima dimostrazione del fallimento della politica del governo Renzi in Europa. Mentre a Strasburgo Merkel e Hollande parlano di immigrazione e delle sfide europee del futuro, il Presidente del Consiglio pensa al primato in classifica della Fiorentina. Ancora una volta l’Italia è tagliata fuori dai grandi temi europei” dice un comunicato congiunto di tutta la delegazione degli europarlamentari di Forza Italia.
Secondo Toia invece oggi c’è stata “la ricucitura di una ferita che ha fatto soffrire il nostro continente e, quando si è ricomposta, ha creato le basi per l’unità europea e per la pace. Per il futuro e per la nuova fase della vita europea un’alleanza, utile a tutti, non puo’ essere pero’ un asse chiuso, perché l’Europa o è comunitaria o non è. Il problema è quello di far parte di un club. Se cosi fosse l’Italia, paese fondatore dell’Europa, ne farebbe parte di diritto. Ma proprio l’Italia e il governo Renzi hanno scelto, vogliono, e si battono, per una Europa piu’ comunitaria e meno intergovernativa. Un’Europa dove tutti gli Stati membri sono di casa e alla pari. E oggi anche Hollande e Merkel hanno indicato con forza questo comune orizzonte”. Per Fontana invece no, “Mi sembra si sia tornati indietro di cinquant’anni, ai tempi della CECA – dice -. Perlomeno adesso anche il velo dell’ipocrisia è stato gettato; l’Europa è solo un comitato d’affari che brandisce l’arma dell’euro”.
Per la deputata del Pd Simona Bonafé invece è da sottolineare come “l’accordo di Dublino sul diritto d’Asilo è superato, lo dice anche Merkel. Adesso – continua – sull’immigrazione è necessario mettere a punto nuove regole vincolanti per tutti gli Stati dell’UE”.