Bruxelles – Quando si parla della crisi dei rifugiati e dell’aiuto che l’Europa sta chiedendo alla Turchia “servirebbe un po’ di modestia”, e soprattutto bisognerebbe ricordare, come ha fatto ieri il presidente Recep Tayyp Erdogan, che “mentre noi stiamo discutendo il ricollocamento di 160mila rifugiati, loro ne stanno ospitando 2,2 milioni”, e quindi “chi siamo noi per dire che non si tratta di un grande sforzo?”. È un appello alla realpolitik quello che Jean-Claud Juncker fa davanti alla Plenaria del Parlamento europeo. In tanti in Aula puntano il dito contro Ankara, anche i popolari, che con il capogruppo Manfred Weber affermano che “non dobbiamo dimenticare il trattamento riservato ai curdi nel Paese”.
Ma il presidente della Commissione tira dritto: “Ieri tra me e Erdogan non pensiate ci siano stati solo gesti amichevoli”, ma “io dico che la Turchia deve essere inserita nella lista dei Paesi di provenienza sicuri”, perché se no lo si fa bisogna essere conseguenti e “richiedere di sospendere negoziati di adesione”. Il che sarebbe un errore, sostiene Juncker, perché “finché agisce correttamente con l’Ue”, bisogna mantenere uno stretto legame con il Paese di cui “abbiamo bisogno per tutelare le nostre frontiere esterne”, e quindi “dobbiamo fare il massimo per sostenere i lodevoli sforzi dei turchi”. Da domani, annuncia Juncker, alti funzionari della Commissione saranno ad Ankara per negoziare il piano d’azione che si sta mettendo a punto per affrontare la crisi rifugiati, e presto anche alcuni commissari, tra cui il primo vicepresidente Frans Timmermans, partiranno in missione. “Ma la questione non riguarda solo funzionari e alti funzionari”, avverte Juncker, “bisognerà politicizzare queste discussioni”.
E sulla stessa linea è anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, che pur riconoscendo che la Turchia come alleato “non è semplice”, ha riconosciuto che “di fatto non esistono alternative”, visto che ai confini dell’Europa “ci sono altri vicini più difficili di Ankara” che quindi “resta l’opzione migliore”.