Bruxelles – Il Portogallo, nonostante la dura cura di austerità degli ultimi anni, regala ancora la vittoria al centrodestra Psd-Cds del premier Pedro Passos Coelho. La coalizione con il 38,3% dei voti però ottiene solo la maggioranza relativa del nuovo parlamento, e perde quella assoluta che aveva dal 2011, fermandosi a 104 seggi su 230, prospettando una difficile trattativa per la formazione del governo. Il Ps di Antonio Costa ottiene il 32,4% e 85 seggi, Bloco de Esquerda 19 deputati con il 10,2% ed i comunisti-verdi della Cdu 17 con l’8,3%. A sorpresa conquista un deputato con l’1,4% ed entra per la prima volta in parlamento il partito eco-animalista Pan. Il risultato del centrodestra integra l’1,5% e i 5 seggi ottenuti da liste locali del Psd. Molto alta l’astensione che arriva al 43%. Per la Commissione questa vittoria “conferma la volontà della maggioranza dei portoghesi di continuare il percorso delle riforme”, ha dichiarato il portavoce dell’esecutivo comunitario Margaritis Schinas.
Dopo l’annuncio dei risultati Passos Coelho ha confermato che intende formare il nuovo governo. Ma l’opposizione, finora profondamente divisa, nella notte elettorale è stata concorde nell’affermare di volersi opporre alla designazione di un governo di minoranza di centrodestra. Quasi certo che il capo dello Stato, Anibal Cavaco Silva, darà a Passos Coelho l’incarico di esplorare le condizioni per la formazione del nuovo esecutivo anche perché in Portogallo è tradizione che i governi in minoranza beneficino nei primi mesi dell’astensione dell’altro grande partito. In tanti pensano che il Paese possa però dover tornare alle urne già l’anno prossimo.
Nel gennaio 2016 si terranno anche le elezioni presidenziali. I candidati ufficiali sono già molti, una decina, e altrettanti i potenziali. Tra questi potrebbe esserci l’ex presidente della Commissione europea, Josè-Manuel Barroso.