Bruxelles – Si può parlare della questione della sostenibilità del debito, e della ricapitalizzazione delle banche, ma solo dopo che la Grecia di Alexis Tsipras avrà fato le altre riforme richieste e superato la prima review del nuovo programma. Il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, dopo la riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi con la moneta unica è chiaro: “Bisogna rispettare l’ordine delle cose”. “Non possiamo ricapitalizzare le banche e mettere in atto misure sul debito finché non c’è il completamento della prima review”, e nello specifico fin quando non ci sia chiarezza “sulla riforma delle pensioni e su quella della governance del settore finanziario”, così come “sulla progettazione del fondo per le privatizzazioni”, spiega.
Il Paese ha concordato una prima serie di “milestones”, riforme chiave, per sbloccare una sub tranche da 2 miliardi, e poi una seconda serie di “milestones” dovrà essere concordata prima del 15 novembre, data in cui dovrebbe avvenire la prima review del programma che dovrebbe portare anche all’esborso di un’altra subtranche da un miliardo. “C’è ancora molto lavoro da fare”, sottolinea Dijsselbloem che però si dice fiducioso che le cose andranno nel verso giusto: “I Greci hanno un forte incentivo” a lavorare velocemente perché “sanno che solo dopo questi passaggi potranno passare alla fase successiva”, quella che preme di più ad Atene. Il Paese oltre alla ridiscussione del debito ha necessità di ridare ossigeno alle banche per far ripartire il funzionamento del sistema a pieno regime. E proprio oggi il ministro delle Finanze ellenico, Euclid Tsakalotos, ha sottoposto al parlamento il piano per il bilancio dello Stato, che rispetta i canoni richiesti dal Memorandum: 0,25% di deficit (senza interessi sul debito) nel rapporto con il Pil per quest’anno e 0,5% di surplus per il prossimo.