Roma – Dopo quasi un anno di lavoro come commissario europeo agli Affari economici, avendo a che fare con stime e previsioni di crescita economica degli Stati membri, Pierre Moscovici deve essere diventato bravo a prevedere anche l’apocalisse. È forse per questo che oggi ha annullato la visita a Roma, dove avrebbe dovuto partecipare a un convegno organizzato dal gruppo europarlamentare S&D per andare “Oltre l’austerity: verso l’Europa della crescita e dell’occupazione”, questo il titolo.
La motivazione ufficiale è stata che il commissario aveva impegni istituzionali a Bruxelles, ma sembra strano che abbia comunicato la cosa proprio all’ultimo secondo, raramente gli impegni istituzionali di un membro della Commissione sono così improvvisi. Mentre dalla moka sgorgava il primo caffè della mattina, i milioni di romani che si sono affacciati alla finestra per scrutare il tempo e capire come vestirsi hanno trovato la pioggia. Non un buon inizio, perché se c’è una frase che ogni romano ha pronunciato sicuramente nella vita è “certo che bastano du’ gocce e a Roma se blocca er traffico”. Se poi aggiungete che per oggi è stato indetto uno sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici è il collasso della mobilità. Anzi, la paralisi, visto che sono in programma anche due diversi cortei di protesta, gli studenti la mattina e i sindacati di base il pomeriggio.
Insomma, viene da chiedersì se il governo abbia intenzione di dichiarare lo stato di calamità. Ma come se non bastasse questa informazione stamattina era impossibile da ottenere, almeno non sul web. Chi provava a connettersi al sito di Palazzo Chigi non riesciva ad entrare. Si apriva una stranissima finestrella che richiedeva una autenticazione, mai successo prima. Dall’ufficio stampa non hanno saputo dire con certezza se si trattava di manutenzione, ma di certo, affermavano, non c’è stato alcun attacco haker in corso. Speriamo, perché non funzionano neppure i siti dei dipartimenti, come quello alle Politiche Ue e quello per i rapporti con il Parlamento. Intanto il cielo, inizia ad aprirsi e mentra andiamo in pubblicazione, anche i siti web ssono tornati alla normalità.