Bruxelles – L’Italia ha inviato a Bruxelles la richiesta di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo. Lo fa sapere il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, insieme a quelli dell’Ambiente Gian Luca Galletti e della Salute, Beatrice Lorenzin. La domanda arriverà dunque alla Commissione in tempo, entro la scadenza prevista per il 3 ottobre.
L’Ue ha concesso agli Stati membri la libertà di poter decidere se rifiutare la politica di produzione Ogm all’interno dei propri confini e quasi la metà dei paesi Ue vuole sfruttare questa possibilità. Austria, Croazia, Francia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi e Belgio (con la sola Vallonia) hanno già notificato l’intenzione a Bruxelles, l’Italia ha fatto partire la richiesta mentre sarebbero intenzionate a fare lo stesso anche Danimarca, Germania e Slovenia, oltre che le amministrazioni regionali di Scozia e Irlanda del Nord. Sono dunque 13, più tre regioni aggiuntive, gli Stati membri che hanno deciso di introdurre bandi nazionali contro la coltivazione di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio. Una cifra significativa, fa notare Green Peace, visto che rappresenta il 63% della popolazione Ue e il 66% del suo terreno arabile.
“E’ in continua crescita il numero di governi europei che si è opposto al programma di approvazione della coltivazione Ogm della commissione europea”, commenta la direttrice per le politiche alimentari di Greenpeace Europa, aggiungendo: “Gli stati non si fidano delle valutazioni di sicurezza prese dall’Ue, i governi vogliono giustamente proteggere la loro agricoltura e alimentazione. La Commissione deve riconquistare la fiducia dei Paesi membri, l’unico modo per farlo è premere il pulsante stop sul via libera agli Ogm e attuare al più presto test di approvazione validi che verifichino la sicurezza nei prodotti agricoli geneticamente modificati”.