Bruxelles – L’Unione europea deve occuparsi di più dei propri bambini tramite un approccio efficace e strutturato, che incoraggi e coordini le azioni degli Stati membri. È questo l’appello lanciato da Eurochild, il network europeo che comprende oltre 1.900 associazioni per la difesa dei diritti dell’infanzia, nel corso del meeting svoltosi tra i 18 rappresentanti nazionali dell’associazione (National Partner Networks – NPNs) il 24 settembre ad Amsterdam.
Ue e difesa dei bambini
“Per assicurare protezione a tutti i bambini e offrire loro la possibilità di esercitare i propri diritti”, spiega Pien Klieverik, di Defence for Children International (NL), c’è bisogno da parte dell’Ue di un “approccio onnicomprensivo”. L’Unione ha già intrapreso alcune azioni in proposito. Ad esempio, come ricorda Klieverik, sono stati già fatti “grandi passi avanti per migliorare i diritti dei bambini attraverso varie politiche, tra cui, ad esempio, le linee guida per le vittime di crimini, che hanno aiutato le vittime di traffico e abuso di minori”. O ancora, l’Agenda Europea del Bambino, conclusasi però nel 2014.
Le azioni intraprese sin qui sono un buon primo passo ma non sono sufficienti. “Lo sviluppo di principi a livello europeo – spiega Edel Quinn, dell’Ong irlandese Children’s Rights Alliance – è un passo nella giusta direzione ma non ci si può fermare qua. I nostri governi hanno bisogno di supporto per mettere in pratica questi principi”. Questo soprattutto di fronte alle nuove sfide poste da scenari inediti, quale il crescente e incontrollato flusso d’immigrazione. Oppure, come spiega Marion Mcleod, di Children in Scotland, per gestire le conseguenze di “programmi di riforma dei governi o iniziative europee quali il TTIP” che possono causare “l’aumento del coinvolgimento di privati come fornitori di educazione, salute e servizi sociali per i bambini”.
Un valido aiuto, come emerso nel corso dell’incontro, potrebbe derivare da una collaborazione più approfondita con la Rete europea dei garanti per l’infanzia e l’adolescenza (European network of Ombudspersons for Children), che ha preso parte al meeting.
La situazione in Europa
La situazione dei bambini e giovani in Europa è preoccupante. Secondo un rapporto Eurostat del 2013, il 28% dei bambini nell’Ue è a rischio di povertà o esclusione sociale. Anche le cifre relative alla dispersione scolastica sono elevate, dal momento che oltre l’ 11% dei bambini abbandona la scuola prima del completamento dell’istruzione secondaria. Inoltre, il tasso di disoccupazione giovanile è il doppio di quello dei disoccupati in generale. A questo si aggiunge la precaria situazione dei bambini rifugiati, spesso separati dalle famiglie ed estremamente vulnerabili.