Bruxelles – Tre bandi di concorso dell’Epso, l’Ufficio europeo di selezione del personale, pubblicati tra il dicembre del 2012 e il gennaio del 2013, sono stati annullati dalla Corte di giustizia dell’Ue.
I bandi in questione esigevano la conoscenza di una prima lingua tra tutte quelle ufficiali nonché una conoscenza soddisfacente di una seconda lingua, da scegliersi tra francese, inglese o tedesco, i tre idiomi ‘di lavoro’ delle istituzioni comunitarie. La seconda lingua doveva essere utilizzata per la corrispondenza tra l’Epso e i candidati, nonché nella procedura di selezione e nello svolgimento delle prove dei concorsi. La motivazione è che bisognava assicurarsi che i candidati fossero immediatamente operativi e capaci di comunicare efficacemente nel loro lavoro quotidiano.
Italia e Spagna hanno contestato questa decisione affermando che è discriminatoria in quanto i cittadini europei dovrebbero avere il diritto di rivolgersi alle istituzioni comunitarie utilizzando una qualunque delle lingue ufficiali, e di ricevere risposte nel medesimo linguaggio. La limitiazione alle tre lingue per le procedure di concorso poi a loro avviso conferisce un notevole vantaggio a tutti i candidati che le conoscono meglio, pur non essendo necessariamente più preparati di altri.
I magistati europei hanno dato ragione ai due Paesi stabilendo che già limitare la corrispondenza con l’Epso all’inglese, al tedesco e al francese è motivo sufficiente per giustificarne l’annullamento. Inoltre per la Corte l’obbligo per i candidati di scegliere il francese, l’inglese o il tedesco come seconda lingua per i concorsi costituisce “una discriminazione” e “non risulta né oggettivamente giustificato né proporzionato all’obiettivo perseguito dalla Commissione, ossia assumere funzionari e agenti immediatamente operativi”.