Bruxelles – L’Ungheria è nell’occhio del ciclone, e oggi al Residence Palace di Bruxelles, i principali esponenti dell’Alde, l’alleanza dei Democratici e Liberali europei, hanno tenuto una conferenza riguardo l’emergenza migranti, prendendo di mira il governo Orban. “E’ inaccettabile la mancanza di solidarietà nei confronti dell’Ue e il comportamento nei confronti dei rifugiati”, hanno affermato i liberali, riferendosi alla contrapposizione di Budapest al piano di ricollocamento dei richiedenti asilo, lanciato dalla Commissione europea.
E’ intervenuta al dibattito Sophie In’t Veld, la vice-presidentessa dell’Alde: “Se continuiamo a tollerare che alcuni stati membri non rispettino le regole fondamentali, l’Ue perderà molta credibilità, per questo motivo è necessario che venga applicato l’articolo 7 all’Ungheria”. Il secondo comma dell’articolo in questione della versione consolidata del Trattato sull’Ue stabilisce che il Consiglio europeo, deliberando all’unanimità su proposta di un terzo degli Stati membri o della Commissione europea e previa approvazione del Parlamento europeo, può constatare l’esistenza di una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro, sospendendo temporaneamente il diritto di voto. Sarebbe il secondo tentativo di applicazione dell’articolo, dopo che l’Ungheria aveva tentato , a metà aprile di quest’anno, di ripristinare la pena di morte.
Cecilia Wikstrom, la Portavoce dell’Alde, addetta ai temi della crisi migranti, ha sottolineato come il compito dell’Ue sia quello di accogliere i richiedenti asilo, garantire loro solidarietà e un’accoglienza umana. Ha concluso il discorso con un appello ai cittadini ungheresi: “Chiunque voglia accogliere i rifugiati lo faccia senza paure, corra il rischio di opporsi al proprio governo, che sta dimostrando di non essere solidale con le istituzioni e le persone”.
La conferenza è stata aperta dal capogruppo dei Liberali europei, Guy Verhofstadt, che ha proposto una strategia alternativa per affrontare l’emergenza rifugiati, basata su cinque punti chiave. Il primo prevede un immediato supporto finanziario europeo per l’Unhcr, l’alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati, di un miliardo di euro di fondi per migliorare le condizioni di vita nei campi di accoglienza in Libano e Turchia. Secondariamente, il leader dell’Alde, ha proposto un’iniziativa di pace guidata dall’Ue, che coinvolga gli Stati Uniti, la Cina, Russia,Turchia, Iran, Arabia Saudita, al fine di risolvere i conflitti Siriani. In terzo luogo, è stata avanzata l’iniziativa di creare un sistema di gestione dei confini europei, che sviluppi un metodo efficace di accogliere e registrare i rifugiati che giungono dalla terra e dal mare. la realizzazione di un unico sistema di asilo europeo, che sia in grado di azzerare le differenze di accoglienza dei 28 paesi membri dell’Ue, è stato scelto come quarto punto del programma ideato dal gruppo Alde. una reale politica europea di migrazione, rappresenta l’ultimo punto chiave di questa iniziativa, si tratta di un unico e saldo sistema economico che includa una revisione concreta della carta blu, permettendo ai rifugiati, che siano o no lavoratori esperti, di essere impiegati in servizi.
Il belga Verhofstadt, ha infine concluso evidenziando come l’accordo preso ieri riguardo i 120.000 migranti sia un passo verso la risoluzione di questa crisi, ma non basta, ha difatti aggiunto che “solamente condividendo le responsabilità , saremo in grado di risolvere questa emergenza”.