Bruxelles – “Sono fiducioso che oggi si chiuda un buon accordo” con cui “potremmo arrivare a 40mila migranti che escono dall’Italia”. È ottimista il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, al suo arrivo alla riunione dei ministri Ue che oggi tenterà di trovare un accordo sulla redistribuzione di 120mila rifugiati. L’accordo su cui si tenta di arrivare ad una quadra prevede che l’Italia sia alleggerita di 15.600 migranti che andrebbero ad aggiungersi ai 24mila su cui già si era trovato un accordo in precedenza, per un totale di quasi 40mila trasferimenti dal nostro Paese ad altri Stati Ue. Un’intesa “anche migliore di quella dell’altra volta”, sottolinea Alfano, visto che oggi si deciderà in modo “collegiale” quanti migranti dovrà accogliere ciascun Paese anziché aspettare le disponibilità di ogni capitale. Certo restano le “resistenze dei Paesi dell’Est” che, sottolinea il ministro dell’Interno “dovrebbero ammorbidirsi”.
Ma un accordo oggi sarà comunque raggiunto, se non per consenso con un voto a maggioranza qualificata. L’Italia sostiene la possibilità di ricorrere a questa procedura: “È la regola del Consiglio”, ricorda Alfano, avvisando: “L’altra volta la maggioranza fu larghissima e si decise di fare solo una dichiarazione del presidente proprio per lasciare spazio di trattativa con questi Paesi, ma oggi si deve decidere”.
Il ministro dell’Interno commenta anche le notizie secondo cui giovedì la Commissione trasformerà in procedure di infrazione giovedì le lettere amministrative già inviate le scorsa settimane a diversi Paesi tra cui il nostro, colpevole di non avere registrato correttamente i migranti in entrata. “Io credo – ribatte Alfano – che la vera procedura che l’Europa deve aprire nei confronti dell’Italia è una procedura di ringraziamento per quello che abbiamo fatto”.
“Abbiamo lavorato duramente come presidenza, c’è un testo sul tavolo che dovrebbero trovare consenso, è moto equilibrato, vedrete che avrà influenze positive”, si dice ottimista il ministro degli Esteri e degli Affari europei, Jean Asselborn, che ha condotto i negoziati per la presidenza. Oggi, assicura, “vogliamo arrivare alla ripartizione dei 120mila”.
“Siamo determinati ad ottenere un accordo”, assicura anche il ministro francese, Bernard Cazeneuve, spiegando che per la Francia il meccanismo di ripartizione deve coinvolgere tutti gli Stati membri “senza meccanismo di compensazione economica” che consenta ai Paesi di pagare per evitare di prendere una parte dei rifugiati. Parigi continua anche a sottolineare l’importanza di mettere rapidamente in funzione gli hotspot per registrare i migranti e stabilire quali hanno diritto all’asilo e quali no.
“Sarebbe inaccettabile se alla fine mandassimo il messaggio che per l’Europa è impossibile trovare una soluzione”, sottolinea il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, arrivando alla riunione. “Non è certo che avremo un risultato”, rimane prudente, affermando: “Potrò essere ottimista, ma solo alla fine”.