Con un’astensione altissima, al 43,5%, la disillusione si è dimostrata sicuramente la vincitrice di questa tornata elettorale. Una disilluzione che, dati alla mano, è cresciuta man mano che la Grecia sprofondava nella crisi e le venivano richieste nuove e più dure misure di austerità. Nel 2007 era al 25,85%, nel 2009 anno dell’esplosione della crisi al 29,05%, nel 2012 al 34,88%, per poi salire al 37,51% nel 2012 e al 36,38% a gennaio, prima del picco attuale. Nell’ultima tornata tutti i partiti sono stati puniti dagli elettori. Syriza ha perso oltre 320mila voti, Nuova Democrazia più di 192 mila, To Potami quasi 152mila. L’unico partito a tenere botta è stata Alba Dorata che ha perso solo 8.806 voti. La formazione neofascista, che a livello nazionale si è fermata al 6,99% delle preferenze, nell’isola di Kos, una delle mete degli sbarchi di immigrati e rifugiati, è arrivata al 10%, quasi raddoppiando i suoi consensi.
Anche i comunisti del Kke perdono tutto sommato poche preferenze: 36mila. Unico partito in ascesa la sorpresa Unione dei centristi, che entrerà in Parlamento per la prima volta e che rispetto a gennaio ha aumentao i suoi consensi di 75.534 voti.
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