Atene – Alla fine Yanis Varoufakis ha deciso di schierarsi apertamente in queste elezioni e di rendere pubblico il suo supporto a Unità popolare, il partito nato da una scissione a sinistra della formazione guidata da Alexis Tsipras, guidata dall’ex ministro dell’Energia Panagiotis Lafazanis. Lo ha dichiarato ieri in una intervista con il sito The press project in cui ha spiegato le ragioni della sua decisione.
“Queste elezioni servono a rendere nullo il coraggioso 62% di voti per il No al referendum” di luglio ha affermato. A suo avviso “il terzo piano di salvataggio sottoscritto da Tsipras “non può assolutamente funzionare e, cosa ancora peggiore, priva il governo greco degli strumenti per rompere i legami con la vecchia oligarchia e con la crisi che si autoalimenta”. Per questo, a suo avviso, “è importamte sostenere quei partiti che rigettano la logica che l’unica cosa razionale da fare è lavorare a una realizzazione del terzo programma”. E a sinistra le scelte sono due, i comunisti del Kke, o Unità popolare “non importa quanto siamo d’accordo con loro” in toto, ha affermato con un tweet. La sua scelta per questo, seppur con alcune differenze sull’idea della necessità di un ritorno alla dracma, andrà per Unità popolare. Nello specifico Varoufakis ha indicato anche i nomi di due candidati: la sua vice ai tempi in cui era ministro delle Finanze, Nadia Valavani, e Kostas Isihos, ex viceministro della Difesa.