Roma – In vista della Conferenza Onu di Parigi sul clima, Cop 21, il presidente della commissione Ambiente (Envi) del Parlamento europeo, Giovanni La Via, e il vice presidente Gilles Pargneaux, indicano l’obiettivo di Strasburgo in “un accordo che sia legalmente vincolante” che contenga “misure in grado di contenere entro i 2 °C l’innalzamento della temperatura globale“.
Il nemico numero uno è l’emissione di CO2, il principale gas serra con cui l’uomo sta avvelenando il Pianeta. “Servono obiettivi ambiziosi da perseguire compatti, tutti i
Paesi europei insieme”, chiede La Via. Per quanto riguarda l’Ue, l’obiettivo di una riduzione delle emissioni era già stato assunto alla conferenza di Kyoto, e per questo è stato messo appunto il sistema Ets – crediti che consentono inquinare a fronte di un prezzo stabilito dal mercato delle autorizzazioni –. Si tratta di un meccanismo “che non ha funzionato”, riconosce La Via, perché il calo della domanda ha portato il costo delle concessioni a 7 euro per tonnellata di anidride carbonica.
“È un prezzo troppo basso”, indica l’eurodeputato, secondo il quale, se si vuole realmente disincentivare le attività più inquinanti, è necessario trovare soluzioni che mantengano “attorno ai 20-25 euro per tonnellata” il costo delle concessioni. Un tentativo di andare in questa direzione è stato esperito togliendo dal mercato una parte delle autorizzazioni. Riducendo l’offerta il prezzo dovrebbe salire, ma è un processo “troppo lento” secondo La Via.
“Sostituire il sistema Ets con una Carbon Tax sarebbe più efficace”. Ne è convinto Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera. Tuttavia, non c’è un sufficiente accordo tra gli Stati membri su questo punto, come ha dichiarato il commissario all’energia Miguel Arias Cañete, già qualche mese fa, in audizione alla Camera dei deputati. Dunque “dobbiamo migliorare il sistema Ets”, conclude La Via annunciando che “stiamo studiando i meccanismi più efficaci per raggiungere valori delle concessioni in grado di disincentivare realmente i comportamenti meno virtuosi”.