Bruxelles – Il Consiglio Europeo ha approvato l’estensione, fino a marzo 2016, delle sanzioni imposte alle persone fisiche e giuridiche ritenute responsabili di minare l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina. La decisione è stata presa nell’ambito del Consiglio sugli Affari Generali di oggi e riguarda 149 individui e 37 società. Sei delle persone presenti nella lista hanno stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin.
I 28 hanno fatto sapere in un comunicato che “la valutazione della situazione non giustifica un cambio di regime nelle sanzioni, né nella lista delle persone e delle entità affette dalle misure restrittive”. La decisione va in controtendenza rispetto alle voci circolate in questi giorni – compresa quella del presidente francese François Hollande – in merito ad un possibile ritiro delle sanzioni e alla distensione dei rapporti con la Russia per il parziale rispetto del cessate il fuoco. Lo scopo delle misure, scaturite sia all’annessione russa della Crimea che dal supporto ai separatisti ucraini, è quello di spingere la Russia a rispettare i termini del secondo accordo di Minsk firmato lo scorso febbraio.