Bruxelles – Senza stabilità nel Mediterraneo non ci sarà stabilità in Europa. Ne è convinto Antonio Tajani, primo vicepresidente del Parlamento europeo, che ha parlato nell’ambito di una conferenza organizzata a Barcellona dalla Fondazione per l’analisi e gli studi sociali del Partito Popolare spagnolo (Faes) e dall’European Ideas Network, think tank del Partito Popolare Europeo. Secondo Tajani è necessario che il Mediterraneo diventi “una priorità della politica estera europea”, così da poter “far fronte a sfide globali come l’immigrazione e il terrorismo di matrice islamica”.
“Il Mediterraneo – ha proseguito Tajani – deve diventare una priorità della politica estera europea”. Per favorire la crescita e la stabilità dell’area, l’Europa ha vari strumenti a disposizione. Se da un lato “la politica di vicinato dell’Ue può contribuire alla democratizzazione dei sistemi politici e giuridici dei paesi terzi”, dall’altro “la politica industriale europea può giocare un ruolo determinante nel promuovere lo sviluppo economico nell’intera area, creando e promuovendo partenariati e scambi commerciali” ha continuato l’ex commissario europeo per l’Industria. Infine, ha concluso Tajani, che al Parlamento europeo è responsabile per il dialogo interreligioso, sarà importante dare la giusta rilevanza alle religioni e alla promozione del dialogo tra esse “con iniziative e progetti concreti, rivolti soprattutto ai giovani”. È fondamentale, infatti, comprendere che la religioni non sono “la causa delle guerre” bensì “sono alla base di soluzioni di pace”.