Bruxelles – Carla Cantone, segretario generale dello Spi-Cgil, è stata eletta all’unanimità alla guida della Ferpa, il sindacato europeo dei pensionati associato alla Etuc-Ces, la confederazione europea dei sindacati con circa 10 milioni di iscritti e a cui sono aderiscono oltre 40 sigle sindacali in tutta Europa, tra cui Cgil, Cils e Uil.
“La Ferpa deve conquistare insieme alla Ces un ruolo di rappresentanza che ci consenta di raggiungere risultati sia in Europa che negli Stati membri”, ha dichiarato Cantone illustrando il suo programma di lavoro. “Serve una rinnovata costituzione europea – ha continuato la sindacalista – che definisca i diritti di cittadinanza. Prepariamo una nostra proposta: una carta dei diritti per tutelare e difendere tutte le donne e gli uomini anziani e in pensione”. A suo avviso il sindacato ha bisogno di cambiare marcia. “Anche il sindacato, la Ces e la Ferpa, devono darsi un progetto di cambiamento. Dobbiamo avere la forza e il coraggio per cambiare, per rinnovarci nel merito e nel metodo. Ora il sindacato deve scendere in campo e costruire un fronte sociale, farsi ascoltare e lottare tutti insieme. La Ferpa non è soltanto una semplice associazione di anziani ma un sindacato che ha anche un ruolo contrattuale. Per questo intendiamo partecipare a pieno titolo ai confronti che si programmeranno con la Commissione europea”.
Cantone dal 2008 è stata alla guida di quella che in Italia è la più grande organizzazione sindacale dei pensionati con quasi 3milioni di iscritti. L’elezione è avvenuta a conclusione del 7 Congresso della Ferpa in corso dal 9 settembre a Budapest. Sul nome di Cantone c’è stato ampio consenso, e infatti la sua era l’unica candidatura, forte anche del fatto che l’Italia ha la rappresentanza più forte all’interno del sindacato europeo con Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che contano complessivamente 6 milioni di iscritti. La presenza dei pensionati è molto significativa anche in altri Paesi europei come Austria, Grecia, Spagna, Francia, Olanda nonché in Paesi entrati più recentemente nella Ue come la Slovenia, l’Ungheria e la Polonia.