Roma – Diversi Paesi europei, nel corso della crisi che ha investito gli istituti finanziari, hanno messo a punto una bad bank, un meccanismo che con soldi pubblici ha consentito alle banche di disfarsi dei crediti deteriorati (quelli difficilmente esigibili) per evitare il fallimento. Da mesi anche l’Italia sta mettendo a punto un meccanismo simile, ma le trattative con la Commissione europea per impedire che il provvedimento venga bocciato come aiuto di Stato non sembrano vicine a un accordo. È il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, a rivelarlo.
Vestager, oggi in Italia per un’audizione parlamentare e alcuni incontri con ministri e sottosegretari, ha discusso della questione con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. Pur avendo registrato dei progressi sulla costituzione di una bad bank, Vestager è incerta sui tempi. “Spero si faccia presto, ma non so indicare un termine”, ha risposto ai giornalisti che le chiedevano se ci si possa attendere una soluzione entro fine anno. Segno che ci sono ancora diversi spigoli da limare.
Il problema è che una bad bank “si può fare con o senza aiuti di Stato”, ha spiegato il commissario indicando la seconda come opzione preferibile. “Questo è il nostro approccio generale”, ha aggiunto, “ma ogni Paese deve trovare la propria soluzione ottimale”. Il punto è che se si concedono aiuti di Stato occorre imporre agli istituti di credito la “ristrutturazione perché stanno utilizzando i soldi dei contribuenti”. Come si evolverà la questione, dunque, è ancora presto per dirlo, ma l’esponente della Commissione Ue ha assicurato che “la discussione è molto intensa con l’Italia” e che “faremo del nostro meglio per favorire una soluzione”.
L’altro grande tema su cui si è concentrata l’attenzione di Vestager nella sua trasferta è quello della banda larga, un terreno sul quale la Commissione vuole “massimizzare il ruolo degli investimenti privati”. L’infrastruttura è un pilastro per l’implementazione del mercato unico digitale, “elemento fondamentale per la crescita” economica nei prossimi anni. Perché la banda larga sia in linea con le necessità dell’Ue, ha spiegato Vestager, è necessario “rispettare le linee guida europee, renderla aperta non escludendo determinate imprese che vorrebbero partecipare, e garantire che non vengano spiazzati gli investimenti privati”.
Nella sua visita, il commissario ha incontrato il sottosegretario alle Politiche Ue, Sandro Gozi, con il quale ha discusso di nuove linee guida sugli aiuti di Stato. “Sono molto ottimista per quanto riguarda i cambiamenti proposti dal sottosegretario Gozi”, ha dichiarato Vestager parlando di “una prospettiva molto promettente che ci consentirà di avanzare rapidamente in maniera coerente e organica”.
Su questa materia è intervenuto anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il quale ha chiesto di considerare le specificità del settore culturale. Quindi ha proposto di istituire un tavolo di consultazione con la Commissione per individuare quali interventi possano essere sottratti alla disciplina degli aiuti di Stato perché destinati alla tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e del paesaggio.
Vestager, nel corso dell’audizione a Montecitorio, ha espresso apprezzamenti per le riforme strutturali che il governo sta realizzando. “Rafforzeranno il potenziale di crescita economica italiana”, ha dichiarato. Giudizi positivi anche per il disegno di legge sulla concorrenza attualmente in esame in Parlamento. Il commissario ne ha discusso con il ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi, la quale ha colto l’occasione per manifestare l’auspicio di risposte rapide da parte della Commissione sui provvedimenti relativi al mercato postale, alla banda ultralarga, all’energia (tra cui le misure per le industrie energivore), e quelli riguardanti l’Ilva. Per facilitare i progressi dei dossier sul tavolo, le due hanno deciso di rimanere in contatto.