Roma – Il passaggio “entro il mese di settembre” alla fase due della missione europea per il contrasto degli scafisti nel Mediterraneo, è una ipotesi “realistica”. Lo annuncia il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, intervenendo alla Camera nel corso del dibattito sulla partecipazione dell’Italia all’Ue. L’avanzamento verso il secondo step dell’iniziativa – dopo le operazioni congiunte di intelligence della fase uno si passa all’operatività effettiva con azioni di contrasto nelle acque internazionali – “è alla nostra portata e sarebbe un passo importante”, aggiunge il titolare della Farnesina.
Gentiloni è ottimista anche riguarda ad una possibile soluzione politica alla crisi in Libia, passaggio fondamentale per la successiva fase tre della missione, quella che prevede l’estensione dell’intervento alle acque territoriali libiche ed eventualmente alle coste per colpire barconi ancorati nei porti. Siamo ormai in dirittura di arrivo dei negoziati tra le fazioni per un governo di unità nazionale, è fiducioso il ministro degli Esteri. “Ciò non significa essere certi che l’approdo sia positivo”, precisa il capo della diplomazia italiana. Tuttavia, indica, “ci sono finalmente le condizioni per cui la grande maggioranza delle parti che si sono combattute possano dar vita a un governo unitario”. Se si raggiungerà questo risultato, aggiunge infine il ministro, “l’Italia è pronta ad avere un ruolo decisivo nel sostenere la ricostruzione di una Libia ricomposta”.