Bruxelles – “Il pacchetto generico è il contrario della protezione della proprietà intellettuale. Non solo danneggia il made in Italy, ma omologa dei prodotti di qualità con prodotti scadenti che non hanno alle spalle gli stessi controlli”. Il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, intervenendo all’Expo di Milano, ribadisce così la contrarietà del governo italiano alla posizione di alcuni Stati membri – Irlanda e Regno Unito in testa – che vorrebbero introdurre l’obbligo di confezionare in pacchetti senza marchio le sigarette e gli altri prodotti del tabacco come avviene ad esempio in Australia.
L’assunto che ispira questi Paesi è che rendere meno accattivanti le confezioni dovrebbe far calare il consumo di tabacco. L’esponente dell’esecutivo ritiene invece che ciò produrrebbe l’effetto di “livellare la produzione verso il basso”, esponendo i fumatori a maggiori rischi per la salute di quanti già non corrano.
Come governo “abbiamo assunto una posizione italiana equilibrata – sostiene ancora Vicari – contraria alle fughe in avanti di Paesi che hanno presentato progetti di legge per l’introduzione del pacchetto generico”. Una iniziativa che, prosegue il sottosegretario, “di fatto supera l’approccio comunitario che ha trovato espressione nella direttiva 2014/40/UE”, la cosiddetta direttiva Tabacco approvata lo scorso anno dopo lunghe negoziazioni. Una normativa che a suo avviso non deve essere rimessa in discussione perché “frutto di una complessa negoziazione da parte delle tre principali istituzioni comunitarie”.