Nove milioni di euro per aiutare Austria e Ungheria negli sforzi di accoglienza dei richiedenti asilo. Li ha stanziati la Commissione europea tramite il Fondo per l’asilo, l’immigrazione e l’integrazione. In seguito ad una richiesta avanzata alla fine di luglio, a Vienna andranno cinque milioni di euro per aumentare la capacità ricettiva fino ad un totale di 1.270 nuovi richiedenti asilo e per incrementare la capacità amministrativa nel trattamento delle domande.
Per l’Ungheria sono invece stati stanziati 4 milioni di euro, in seguito alla richiesta presentata a metà agosto dal Paese. I fondi dovrebbero essere usati per migliorare le infrastrutture per l’accoglienza già esistenti e per crearne di nuove, per l’acquisto di nuove attrezzature e forniture per i centri di accoglienza e per aumentare le risorse umane e le capacità di trasporto. Il premier Viktor Orban intanto accelera sulla costruzione del muro al confine con la Serbia: dopo avere cacciato il ministro della difesa colpevole di non avere garantito la costruzione della barriera entro fine agosto, ora ha stabilito l’aumento degli operai al lavoro.
“La crisi dei rifugiati non è da qualche parte lontano. Sta accadendo proprio di fronte a noi, sta bussando alle porte degli Stati membri dell’Ue uno dopo l’altro”, sottolinea il commissario europeo per l’Immigrazione, Dimitris Avramopoulos che ieri è stato in visita in Austria e pianifica di tornare a Budapest, dopo la visita di giugno, anche entro la fine del mese. “Nessuno Stato membro dell’Ue – aggiunge – può affrontare questo tema da solo. Possiamo superare la crisi solo se agiamo come una vera unione, con responsabilità e solidarietà”.