Bruxelles – L’Italia si conferma uno degli Stati con la maggiore evasione fiscale in Europa, sicuramente per quanto riguarda l’Iva. Secondo uno studio della Commissione europea sulla raccolta dell’Imposta sul valore aggiunto il nostro Paese è il quinto nell’Unione europea per la differenza tra le entrate previste e quanto viene effettivamente riscosso. Secondo i dati dell’esecutivo comunitario il gap nel 2013 è stato del 33,6%. Il nostro Paese ha fatto meglio solo di Romania, dova la soglia dell’evasione raggiunge il livello record di 41,1%, di Lituania (37,7%), Slovacchia (34,9%) e Grecia (34%). Secondo la Commissione l’Italia insieme all’Estonia è anche il Paese in cui la situazione è peggiorata di più rispetto all’anno precedente.
I Paesi più virtuosi sono invece Finlandia, Olanda, Svezia, Lussemburgo e Slovenia con un gap, rispettivamente del 4,1, 4,2, 4,3, 5,1 e 5,8%, poi, leggermente staccata, la Francia che si ferma all’8,9%. Nel complesso la differenza è diminuita in 15 Paesi membri, con i più grandi miglioramenti riscontrati in Lettonia, Malta e Slovacchia.
Per il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, questo studio “mette in evidenza ancora una volta la necessità di un’ulteriore riforma dei sistemi di riscossione dell’Iva in tutta l’Unione europea”. Moscovici ha esortato i Paesi membri “ad adottare le misure necessarie per combattere l’evasione fiscale e la frode fiscale a tutti i livelli”. “Questo – ha concluso – rimane un tema scottante ed è tra i principali obiettivi di questa Commissione”.
Nel corso del 2013, il generale comunque la capacità di raccolta dell’Iva è cresciuta di circa l’1,2% mentre i ricavi sono aumentati dell’1,1 per cento.
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