Bruxelles – David Cameron ha ceduto alle richiede della Commissione Elettorale e ha deciso di cambiare il quesito sul referendum. Secondo l’organismo il testo, che chiedeva di rispondere “Sì” o “No” alla domanda “Il Regno Unito dovrebbe restare membro dell’Unione Europea?”, era troppo favorevole allo status quo. La Commissione ha deciso che va aggiunta una seconda domanda rendere il quesito referendario più completo e imparziale. Il testo finale sulla scheda dovrebbe essere (più o meno): “Il Regno Unito deve restare membro dell’Unione Europea?” o “Il Regno Unito deve lasciare l’Unione Europea?”.
La scelta presa da Downing Street significa che, a differenza del referendum per l’indipendenza della Scozia, non ci sarà, in particolare per gli unionisti, una più semplice campagna per il “Sì”, o per il “No”, ma dagli slogan ai manifesti dovranno essere presenti le parole “lasciare l’Ue” o “restare membro dell’Ue”.
La presidente della Commissione Elettorale, Jenny Watson, ha spiegato: “Le domande dei referendum devono essere più chiare possibile perché i votanti devono capire l’importanza della scelta che sono chiamati a prendere. Abbiamo testato le domande con votanti e ascoltato il punto di vista di potenziali attivisti, accademici e esperti di linguistica. Anche se gli elettori sembravano capire la domanda nel disegno di legge, alcuni attivisti ed esperti hanno affermato che la formulazione non era equilibrata e c’era una percezione di parzialità”.
I primi ad esultare sono stati gli euroscettici. Il leader dell’Ukip, Nigel Farage, ha scritto su Twitter: “La raccomandazione della Commissione Elettorale che forza il governo a cambiare la domanda è il primo colpo contro il tentativo di Cameron di manipolare il referendum”.
La data del referendum promesso da Cameron non é stata ancora fissata ma il premier vorrebbe che fosse entro il prossimo anno. La campagna quindi non è ancora iniziata ma l’Ukip ha fatto sapere che intende agire da solo senza fare fronte unito con gli altri gruppi e Farage lancerà la sua campagna per l’uscita venerdì prossimo, sentendosi forte anche alla luce del successo alle elezioni europee del 2014.
Il tutto mentre Cameron si prepara a ricominciare il suo giro dell’Europa, con tappe a Madrid e Lisbona nel fine settimana, per richiedere la riforma dell’Unione europea. I punti più importanti delle richieste di Londra riguardano la possibilità di interrompere alcuni i benefit lavorativi per gli immigrati comunitari, di dare ai parlamento nazionali più potere per bloccare direttive comunitarie e di assicurare maggiore indipendenza dei mercati che non fanno parte della zona euro.