Bruxelles – Adesso è ufficiale: le elezioni politiche in Grecia si terranno il 20 settembre. Il presidente della Repubblica ha firmato il decreto per lo scioglimento del Parlamento, fissando la data del voto. Il nuovo parlamento si riunirà per la prima volta il primo ottobre. La decisione del capo dello Stato è giunta dopo che sono falliti i tentativi di formare un nuovo governo fatti dal leader di Nea Dimokratia, Vangelis Meimarakis, e di Unità Popolare, Panagiotis Lafazanis.
Fino al ritorno alle urne, alla guida del Paese ci sarà la presidente della Corte Suprema ellenica, Vassiliki Thanou, 65 anni, che stamattina ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos, come primo ministro ad interim. È la prima volta nella storia della Grecia che, seppure per un periodo limitato, una donna ricopre questa carica.
Thanou ha già annunciato i membri della sua squadra, composta, ha spiegato, di esperti con un ampio sostegno politico. Per le Finanze è stato scelto Giorgos Houliarakis, un alto funzionario che ha seguito da vicino i negoziati con i creditori a Bruxelles ed è docente di Integrazione economica europea all’Università di Mancherster. Ministro degli Esteri sarà l’87enne Petros Molyviatis, diplomatico di lungo corso. Dopo essere stato consigliere diplomatico del presidente greco Constantine Karamanlis fra il 1974 e il 1980, Molyviatis è stato due volte ministro degli Esteri: la prima fra il 2004 e il 2006 nel governo conservatore e di Kostas Karamanlis e la seconda nel governo ad interim di Panagiotis Pikrammenos fra il 17 maggio e il 21 giugno 2012. Al Turismo è stata scelta la popolare cantante Alkistis Protopsalti, 60 anni.
I sondaggi continuano a dipingere una situazione incerta. Syriza resta primo nei sondaggi ma con un consenso decisamente più basso di quello registrato al voto di gennaio e con una forbice sempre più stretta rispetto ai conservatori di Nuova Democrazia. Secondo un rilevamento pubblicato dal quotidiano di sinistra Efimerida ton Syntakton, Syriza è al 23% (al voto di gennaio era al 36,34%), mentre Nuova Democrazia sono al 19,5% (27,8% a gennaio). Decisivi saranno gli indecisi che per ora sono il 25,5%. Con questi numeri, anche con il bonus di 50 deputati che in Grecia spetta al primo partito, Syriza rischia di non poter governare da solo. Ma Tsipras ha escluso di potersi alleare con i partiti dell’opposizione europeista: Nuova Democrazia, To Potami e Pasok. Mentre il suo alleato di governo, il partito conservatore Greci Indipendenti (Anel) di Panos Kammenos potrebbe non entrare in parlamento: il sondaggio gli assegna il 2%, sotto la soglia minima del 3%.
Ma Tsipras si dice sicuro: gli elettori di daranno “un forte mandato per il presente e il futuro”. Al quotidiano di sinistra ateniese Avghì (L’Alba), l’ex premier assicura; “La campagna elettorale comincia oggi. Il popolo greco ci darà un mandato forte per il presente e il futuro. La Grecia non può tornare indietro. E non tornerà indietro. Potrà solo andare avanti”.