Bruxelles – Il rispetto degli accordi di Minsk non si può rimandare ancora, nemmeno di una settimana, nemmeno fino al 1 settembre, data da cui l’esercito di Kiev e i ribelli filo-russi hanno concordato di provare a rispettare (questa volta davvero) il cessate il fuoco. Ne è convinto il presidente ucraino, Petro Poroshenko, oggi a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni Ue per discutere soprattutto della nuova ondata di violenze che sta sconvolgendo l’est del Paese. Ieri una riunione del “Gruppo di contatto” (rappresentanti russi, ucraini, separatisti e rappresentanti dell’Osce) ha deciso di riprovare a far tacere i cannoni a partire dal primo settembre, giorno in cui inizia ufficialmente il nuovo anno scolastico. Ma l’accordo al presidente ucraino non piace: “La mia idea è cessare il fuoco immediatamente. Perché dobbiamo aspettare? Quante vite dobbiamo ancora perdere fino al primo settembre?”, insiste Poroshenko dopo l’incontro con Jean Claude Juncker.
Il tema è stato al centro della riunione tra i due: “Vorrei reiterare il mio augurio di vedere le due parti mettere in atto l’interezza dell’accordo di Minsk e mi riferisco soprattutto alla Russia perché non sembra avere intenzione di compiere il suo dovere”, ammonisce il presidente della Commissione. Dal canto suo il presidente ucraino parla di “un’aggressione russa” e assicura che Kiev sta rispettando i suoi obblighi: “Cooperiamo con l’Osce, ritiriamo gli armamenti in campo, lavoriamo sul processo politico e costituzionale”, giura. Mosca, invece, “non realizza per nulla gli accordi: solo nelle ultime 24 ore l’Ucraina ha perso sette soldati, mentre dovrebbe essere applicato il regime di pace”, denuncia Poroshenko.
Da qui la richiesta all’Ue di mantenere alta la pressione nei confronti della Russia. “Speriamo che l’Ue abbia la possibilità di prolungare le sanzioni contro le personalità russe e anche verso i responsabili dell’annessione della Crimea”, insiste Poroshenko che riporta di avere discusso, sia durante il meeting di qualche giorno fa con la cancelliera tedesca, Angela Merkel e con il presidente francese, François Hollande, sia oggi con le istituzioni Ue, della possibilità di tracciare delle “linee rosse per la Russia che, se oltrepassate, provocherebbero l’immediata reazione della comunità internazionale nella forma di un rafforzamento delle sanzioni”. Intanto una forte presa di posizione europea arriva nei confronti della decisione di Mosca di condannare il registra ucraino Oleg Sentsov, a 20 anni di carcere con l’accusa di avere preparato atti di sabotaggio e terrorismo in Crimea: un atto di “profonda ingiustizia” che è “simbolico del cinismo che domina la politica russa”, attacca il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, giurando che “le persone oneste non rimarranno indifferenti”.
Sul tavolo degli incontri a Bruxelles anche i passi verso un più forte legame di Kiev con i Ventotto, a partire dall’istituzione di un regime senza visti per i viaggi dall’Ucraina all’Ue che, auspica il presidente Juncker, potrebbe essere in atto già “entro la fine dell’anno” visto che su questo tema “ci sono stati enormi progressi”. Altro “must” della Commissione, assicura Juncker, è la messa in atto di un accordo di libero scambio tra Ue e Ucraina,che includa un’area di libero scambio approfondito tra con il Paese. Un passo fortemente osteggiato dalla Russia e già rimandato proprio dietro pressione di Mosca. Ma non ci saranno ulteriori rinvii, giura il numero uno dell’esecutivo Ue: “Vogliamo che si applichi provvisoriamente a partire da gennaio 2016 e tutte le manovre per farlo ritardare resteranno senza influenza”, avverte.
Bruxelles si felicita anche dell’accordo raggiunto dall’Ucraina con i suoi creditori per la ristrutturazione del debito. Un’intesa che prevede un ‘haircut’ del 20%, che permetterà di risparmiare circa 3,6 miliardi di dollari su un debito di 18 e che prevede un allungamento delle scadenze di 4 anni e un tasso d’interesse sui titoli di Stato al 7,75%. “Mette in condizione l’Ucraina di andare avanti sulla strada delle riforme”, si rallegra Juncker.