Bruxelles – Un’Europa che sul Mediterraneo ha “perso 20 anni” e che si è accorta del problema immigrazione solo ora “perché tocca anche loro”. Sono parole dure quelle che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riserva all’Unione europea, intervenendo dal palco del meeting di Comunione e Liberazione a Rimini. “Quando parliamo del Mediterraneo parliamo non di una frontiera dell’Europa ma del cuore dell’Europa, eppure in questi anni non c’è stata una sufficiente attenzione da parte della politica nel considerare i Mediterraneo come il cuore dell’Europa”, ha ammonito Renzi, sostenendo che fino ad ora “l’Ue si è allargata come numero di Paesi, come poteri e responsabilità, ma ha guardato in maniera strabica rispetto al centro motore della propria azione: del Sud si è fatto un racconto macchiettistico, come se fosse il set di una fiction andata male, tutto negatività e disperazione”, critica.
“L’Europa a 28 – ha continuato il premier – è troppo o troppo poco. È nata senza una visione politica da parte dell’Italia. Ha cancellato il Mediterraneo dalla discussione e cancellato anche i Balcani. C’è una emergenza Balcani che è pazzesca”, ha ricordato. In questi giorni se ne parla ma “se ne sono accorti solo ora che c’è un problema immigrazione?”, provoca Renzi. E la ragione, si risponde, è che adesso “tocca anche loro” mentre noi, insiste, “glielo diciamo da mesi”. Da qui l’invito a Bruxelles, più volte ripetuto dal presidente del Consiglio, a non essere “soltanto un luogo per burocrazia e conti su bilanci”, una “accozzaglia di numeri”, ma piuttosto un centro di “ideali”. Noi “non dobbiamo far passare il messaggio del provincialismo della paura. Possiamo perdere pure tre voti ma non rinunciamo a secoli di civiltà”, ha chiesto Renzi. Lo stesso che il premier dice di essere intenzionato a fare in Italia: poco importano le critiche di Matteo Salvini e compagni “noi – assicura Renzi – prima salviamo vite umane anche a costo di perdere voti. È una questione di civiltà”.