Bruxelles – Italia e Grecia devono aprire centri di registrazione dei migranti e devono farlo “velocemente, entro quest’anno”, sul tema “non si possono accettare ritardi”. La tirata di orecchie ai Paesi di frontiera, primo approdo delle migliaia di migranti in arrivo in queste ore in Europa, arriva all’unisono dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, e dal presidente francese, François Hollande. Cogliendo l’occasione di un incontro a Berlino con il presidente ucraino, Petro Poroshenko, i due capi di Stato decidono autonomamente di mettere in agenda un meeting a due sul tema immigrazione e di chiedere ai rispettivi ministri dell’Interno, di redigere un documento su cui lavorare per arrivare ad “avere con le istituzioni Ue e con tutti i partner altre misure oltre quelle prese nel corso dell’ultimo Consiglio europeo”. Una fuga in avanti giustificata, sottolinea il presidente francese, dalla straordinarietà degli eventi delle ultime ore: “Ci sono momenti nella storia europea in cui si affrontano situazioni eccezionali, oggi è una situazione eccezionale” dice. Ma quello che vediamo in queste ore, ammonisce, “durerà fino a che le crisi non saranno risolte e allora piuttosto che attendere e gestire giorno per giorno la situazione dobbiamo organizzarci e rinforzare la nostra politica: è questo che Germania e Francia propongono”. “Francia e Germania si consultano su come agire assieme per poter risolvere meglio i problemi”, ha spiegato Merkel.
E al primo punto, tra le misure da prendere urgentemente, secondo il documento franco-tedesco, c’è proprio quello di inchiodare Italia e Grecia alle proprie responsabilità in tema di registrazione. “Abbiamo stabilito con i capi di governo che ci siano centri di registrazione nei Paesi particolarmente colpiti dai primi arrivi, come Grecia e Italia. Questo deve succedere velocemente, entro quest’anno, non possiamo accettare ritardi”, chiarisce Merkel. E anche per Hollande è “indispensabile registrare le persone che arrivano fino sulle nostre coste per entrare in Europa e fare in quel momento la distinzione tra chi merita l’asilo e chi viene per una migrazione che comprendiamo ma che non può essere accettata come tale”.
Ma questo non significa che Grecia e Italia avranno un peso più grande degli altri da sostenere. Secondo passo, secondo Merkel e Hollande, è una “ripartizione equa dei richiedenti asilo e un riaccompagnamento, in condizioni di dignità, a chi è entrato in maniera illegale”. E ancora occorre “una politica migratoria comune, con regole comuni e una vera armonizzazione”. E “ci deve essere una stessa definizione di Paesi sicuri, in tutta Europa in modo che sia sulle stesse basi giuridiche che possiamo agire”. Francia e Germania sottolineano anche la necessità di “una lotta più forte contro i trafficanti”, la necessità di sostenere maggiormente “Turchia, Libano, Giordania e i Paesi più vicini alle zone di crisi” e la messa in atto di una vera “politica di sviluppo” di quelle zone.
Ferma condanna, infine, per le violente proteste andate in scena nella città di Heidenau in Germania per l’arrivo dei migranti. Violenze e il clima ostile ai profughi “sono del tutto inaccettabili”, ha chiarito Merkel secondo cui “la Germania è un Paese che rispetta la dignità di ogni persona”. Dello stesso parere il presidente francese, secondo cui “nessuna situazione, nemmeno la più dolorosa, può giustificare fatti come quelli che si sono verificati in Germania”.