Bruxelles – Ora tocca ai ribelli di Syriza tentare di formare un nuovo governo per la Grecia. Scaduti i tre giorni del mandato affidato a Evangelos Meimarakis, guida del partito conservatore Nuova Democrazia, oggi Panagiotis Lafazanis, leader di Unità Popolare, ha ricevuto oggi dalle mani del presidente greco, Prokopis Pavlopoulos, un mandato esplorativo per vedere se ci sono i numeri per evitare le elezioni anticipate. Se Lafazanis fallirà, come sembra quasi certo, dovranno essere convocate elezioni anticipate, così come auspicato da Alexis Tsipras con le dimissioni. La data più probabile del voto, ha detto la portavoce del governo, Olga Gerovasili, è il 20 settembre. Nel frattempo Pavlopoulos nominerà un governo ad interim. La scelta, secondo i media, dovrebbe cadere sulla presidente della Corte Suprema Vassiliki Thanou, che diventerebbe la prima donna a guidare l’esecutivo greco.
Con i suoi 25 deputati, Unità Popolare, il nuovo partito formato dall’ex ministro dell’Energia Lafazanis, è la terza forza politica del paese, dopo Syriza e Nuova Democrazia. All’ex membro del governo Tsipras spetta dunque per legge di portare avanti un nuovo tentativo di formare il governo, che durerà tre giorni. Il suo fallimento appare scontato, ma i media greci ritengono che Lafazanis approfitterà pienamente dell’occasione per fare propaganda elettorale al suo partito, nato il 21 agosto, in vista delle inevitabili elezioni anticipate.
Elezioni per cui, a sinistra di Tsipras, uniranno le proprie forze i leader dei nuovi partiti Unione Popolare (Laiki Anotita) e Piano B: Panagiotis Lafazanis e Alekos Alavanos, hanno annunciato la loro intenzione di collaborare in vista delle prossime elezioni anticipate ed hanno esteso un invito anche al partito comunista di Grecia (Kke). Al nuovo soggetto non aderirà invece l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis che ha escluso di potersi unire ai ribelli di Syriza. “Per loro il ritorno alla dracma è una questione ideologica”, ha dichiarato l’economista in una intervista al quotidiano tedesco Die Welt, rilanciata dai siti ellenici. Critico dell’accordo raggiunto dopo le sue dimissioni fra Atene e i creditori internazionali, Varoufakis ha aggiunto che, malgrado ritenga sia meglio per la Grecia rimanere nell’euro, non pensa che ciò debba avvenire “a qualsiasi prezzo”.
Si dice intanto fiducioso sull’appuntamento con le urne l’ex premier, Alexis Tsipras. L’obiettivo di Syriza “è un chiaro mandato di quattro anni”, ha detto durante una riunione della segreteria politica del gruppo. Tsipras, come hanno riferito fonti citate dall’agenzia ateniese Ana-Mpa, ha escluso inoltre la possibilità di una cooperazione post-elettorale con le forze del vecchio sistema politico, aggiungendo che l’imminente campagna elettorale non deve trasformarsi in una “guerra civile” all’interno della sinistra. “Il nostro obiettivo – ha detto – è quello di guadagnare la fiducia della gente per attuare un programma di cambiamento progressivo per una graduale uscita del Paese dai controlli e dai memorandum”.