Bruxelles – “Conclusione positiva”, “lavoro fruttuoso”, “accordo equo ed equilibrato”. Le istituzioni creditrici commentano positivamente l’approvazione da parte dell’Eurogruppo del terzo piano di salvataggio della Grecia. L’investitura politica all’intesa tecnica raggiunta lunedì mattina è arrivata dopo poche ore di discussione, avvenute in un’atmosfera “estremamente distesa, positiva e seria”, come l’ha definita il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin.
“È tornata la fiducia fra i ministri delle finanze e il governo greco – ha dichiarato Sapin uscendo dalla riunione – perché ora abbiamo fiducia nel fatto che il programma verrà messa in pratica. Conosco pochi parlamenti che hanno adottato decisioni così importanti in così poco tempo”. “Il lavoro molto intenso dell’ultima settima si è rivelato fruttuoso – ha dichiarato il presidente dell’Eurogruppo, Joren Dijsselbloem – ringrazio le squadre delle istituzioni e del governo greco che hanno lavorato duramente. Anche a livello politico, l’accordo è stato raggiunto in un’atmosfera costruttiva, pur con qualche divergenza che comunque abbiamo chiarito”. E ai giornalisti che gli chiedevano se non fosse preoccupato per il fatto che la maggioranza che ha votato le riforme all’interno del Parlamento greco non era governativa, ma costituita da un’asse trasversale fra il centrodestra e l’ala meno radicale di Syriza, Dijsselbloem ha risposto: “La vasta maggioranza del Parlamento ha approvato le riforme, questo aspetto per noi è fondamentale e mostra un supporto politico sufficiente”.
“Questo accordo è fondamentale per togliere quel velo d’incertezza che è rimasto sulla Grecia negli ultimi sei mesi e riacquistare fiducia” ha commentato il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, che ha rappresentato l’esecutivo comunitario davanti ai ministri dell’Eurozona. “L’accordo è solido ed esauriente” ha aggiunto, specificando che grazie ai 10 miliardi che verranno subito iniettati nelle banche greche, il governo potrà gradualmente togliere il controllo sui capitali, “che è uno degli ostacoli attuali alla ripresa dell’economia greca”.
“Gli ultimi sei mesi sono stati difficili – ha dichiarato in una nota il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker – hanno testato la pazienza dei politici e hanno messo ancora di più alla prova la pazienza dei nostri cittadini. Insieme, abbiamo guardato dentro all’abisso. Ma oggi sono felice di dire che tutte le parti hanno rispettato i loro impegni”. “Il messaggio dell’Eurogruppo di oggi è forte e chiaro – ha sottolineato Juncker – con queste basi, la Grecia è e resterà irreversibilmente un membro dell’area euro”. “Oggi è un buon giorno per l’Eurozona e in particolare per la Grecia. Costruiamo su queste basi nei prossimi mesi che saranno cruciali” ha twittato pochi minuti dopo la fine dell’Eurogruppo il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.
“La Grecia è l’unico Paese della zona euro che non ha ancora voltato pagina sulla crisi” ha dichiarato Klaus Regling, direttore del Fondo salva stati-Esm. “L’Esm non erogherà l’intera cifra di 86 miliardi – ha poi specificato – perché l’Fmi a un certo punto dovrebbe intervenire, anche se non sappiamo con quale importo”. E riguardo alle condizioni del prestito ha spiegato che dovrà essere ripagato in 32 anni e mezzo con un tasso d’interesse dell’1%, “che è in linea con gli standard normalmente adottati dall’Esm”.
“Se abbiamo raggiunto oggi l’accordo è anche grazie al buon lavoro e alla buona intesa fra la Germania e la Francia” ci ha poi tenuto a precisare il ministro francese Sapin, secondo il quale oggi il suo omologo tedesco Wolfang Schauble è stato “particolarmente collaborativo, mentre normalmente ha un atteggiamento abbastanza punitivo”.