Bruxelles – Non si placano in Ucraina gli scontri fra le forze governative e i miliziani filorussi. A denunciare una nuova ondata di violenza è l’Unione europea, che legge con preoccupazione i bollettini giornalieri inviati dagli osservatori dell’Osce, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa. A partire dal fine settimana, i membri della missione SMM (Missione speciale di monitoraggio) hanno registrato un drammatico aumento delle violazioni degli accordi di Minsk 2 (firmati a febbraio), che prevedono il ritiro delle armi pesanti e il rispetto del cessate il fuoco.
“Gli accordi di Minsk devono essere messi in pratica in buona fede – scrive in una nota il Servizio per l’Azione esterna dell’Ue – a cominciare dal rispetto del cessate il fuoco e dal genuino ritiro delle armi pesanti. Un ulteriore impeto deve essere dato ai dialoghi con il Gruppo trilaterale di contatto (formato da rappresentanti di Russia, Ucraina e Osce, ndr), permettendo la completa implementazione degli accordi di Minsk entro i tempi stabiliti alla fine dell’anno”. Negli ultimi giorni, gli osservatori dell’Ue hanno denunciato una rinnovata escalation del conflitto che ha provocato diversi morti e feriti sia nelle aree controllate dal Governo, sia in quelle in mano ai filorussi. Teatro degli scontri è stata soprattutto la zona vicino all’aeroporto di Donetsk (9 chilometri a nord-ovest della città), e in particolare le aree fra Mariupol (sul Mar d’Azov) e Starohnativka (51 chilometri a sud di Donetsk).
Nel pomeriggio di lunedì, vicino all’aeroporto sono state registrate 14 esplosioni causate da colpi di mortaio o di artiglieria, due scontri a fuoco e una detonazione. La situazione a Mariupol, invece, resta abbastanza sotto controllo, ma c’è stato un aumento significativo delle violazioni del cessate il fuoco a est e a nord della città. Un ufficiale delle forze ucraine ha riferito che a Starohnativka l’esercito è stato attaccato da 400 persone armate e per difendersi le forze regolari hanno dovuto ricorrere alle armi pesanti, violando quindi gli accordi di Minsk. Colpi di artiglieria ed esplosioni sono stati registrati anche in altre zone del Paese e due carri armati sono stati trovati in zone controllate dal governo, violando anche in questo caso gli accordi.
Sabato scorso, quasi un centinaio di esplosioni erano state sentite nei pressi dell’aeroporto. C’è stato uno scontro a fuoco fra l’esercito ucraino e i filorussi 12 chilometri a nord della stessa zona, mentre un checkpoint a 20 chilometri da Donetsk è stato bombardato. L’episodio più grave nei confronti degli osservatori Osce, però, è avvenuto nella notte fra sabato e domenica, quando sono stati dati alle fiamme quattro veicoli blindati parcheggiati fuori dal residence dove ha sede la missione SMM.
“I recenti incidenti mettono in pericolo il ruolo cruciale che la SMM svolge nel monitorare e verificare la messa in pratica degli accordi di Minsk – ha denunciato l’Ue – che è la base per una soluzione sostenibile del conflitto nel pieno rispetto dell’indipendenza dell’Ucraina, della sua sovranità e della sua integrità territoriale”.