Bruxelles – Più di mezzo miliardo di euro verrà versato dall’Unione europea nelle casse dell’Italia per aiutarla nel gestire le politiche di accoglienza per i richiedenti asilo e combattere il crimine organizzato. La decisione è stata annunciata oggi dalla Commissione Ue, che, oltre a quello del nostro Paese, ha approvato altri 22 programmi nazionali, per un totale di poco meno di 2 miliardi e mezzo di euro. Gli stanziamenti rientrano all’interno del Fondo europeo asilo migrazione integrazione (Fami, che riunisce i precedenti Fei, Fer e Rf) e del Fondo sicurezza interna (Fsi), i due strumenti usati dall’Unione per sostenere le politiche migratorie degli Stati membri.
All’Italia sono stati assegnati in totale 558.244.435 euro (313.355.777 per il Fami, 244.888.658 per il Fsi) per il periodo che va dal 2014 al 2020. Al nostro Paese va quindi la più grossa fetta dei fondi comunitari assegnati per gestire l’emergenza migranti. Secondo beneficiario è la Spagna, con quasi 522 milioni, seguita dalla Grecia (474 milioni). Ma se guardiamo ai singoli fondi, per il Fami è la Gran Bretagna lo Stato membro al quale la Commissione ha assegnato il finanziamento più grosso, pari a più di 370 milioni di euro (27 dei quali sono già stati versati nelle casse di Londra). Al contrario dell’Italia, però, il regno di Elisabetta II non fa quindi parte del Fsi.
I nuovi stanziamenti verranno ora versati in diverse tranche nelle casse dei Paesi beneficiari. “Gli Stati membri stanno affrontando sfide senza precedenti – ha dichiarato il commissario alla Migrazione, Dimitris Avramopoulos – e la Commissione sta agendo in uno spirito di solidarietà. Attraverso l’agenda europea sulla migrazione e la sicurezza – ha ribadito per l’ennesima volta in questi giorni Avramopoulos – la Commissione sta facendo passi coraggiosi per migliorare la gestione della migrazione, potenziare la cooperazione e rendere l’Europa più sicura rispetto al crimine organizzato e al terrorismo. Siamo determinati a continuare a mettere in pratica la solidarietà”. “Budget europeo significa anche solidarietà” gli ha fatto eco su Twitter la vicepresidente dell’esecutivo Ue Kristalina Georgieva.
Lo scopo del Fami è supportare gli sforzi nazionali nel “migliorare le capacità ricettive, assicurare che le procedure per i richiedenti asilo siano in linea con gli standard dell’Unione, integrare i migranti a livello locale e regionale, e aumentare l’efficacia dei programmi di rimpatrio”. Il Fondo per la sicurezza interna, invece, serve a “migliorare le capacità di gestione dei confini e la loro sorveglianza (in particolare attraverso l’uso di moderne tecnologie)” e combattere i rischi legati al terrorismo, al traffico di droga, e al crimine organizzato in generale. In totale, i due fondi valgono 7 miliardi di euro e con quelli approvati oggi salgono a 45 i programmi già approvati dall’esecutivo. Ne restano 13, perché del Fsi fanno parte anche i membri dell’area Schengen non Ue (Islanda, Liechtenstein, Svizzera e Norvegia) mentre la Danimarca non rientra nel Fami. La Commissione conta di sbloccare i programmi restanti fra l’autunno prossimo e l’inizio del 2016.