Bruxelles – Il Kosovo consentirà la creazione di un tribunale speciale, appoggiato dall’Unione Europea, che esaminerà i crimini di guerra di cui sono accusati i guerriglieri di etnia albanese dell’Uck durante la guerra con la Serbia del 1998-1999. Per l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, si tratta di “un gesto di responsabilità e determinazione per stabilire la verità e prendere decisioni compatibili con il percorso europea del Kosovo”. L’Unione europea, ha ricordato, “è impegnata a fornire assistenza in questo processo e a continuare a lavorare con le parti interessate per completare il processo di definizione dei meccanismi legali necessarie affinché un processo indipendente ed equo può avvenire in un prossimo futuro”.
Per consentire la costituzione del tribunale il parlamento del Kosovo ha dovuto modificare la costituzione. Lunedì il dibattito in Aula è stato molto acceso ed è durato sei ore, ma alla fine è arrivato il “sì” di 82 deputati sui 120 complessivi. L’opposizione, strenuamente contraria alla creazione del tribunale, ha boicottato il voto. I guerriglieri dell’Uck sono ancora considerati eroi dalla popolazione del Kosovo, in maggioranza di etnia albanese e composta da quasi due milioni di persone. Il primo ministro, Isa Mustafa, del partito di centrodestra della Lega Democratica, ha spiegato ai parlamentari che l’istituzione del tribunale “è un’esplicita richiesta degli alleati strategici del Kosovo, in particolare gli Stati Uniti e l’Unione Europea”. Il Kosovo ambisce a un’adesione all’Ue ma al momento è ben lontano dal ricevere lo status di candidato anche perché è riconosciuto solo da 23 dei 28 membri dell’unione come Stato dalla sua dichiarazione unilaterale di indipendenza dalla Serbia del 17 febbraio 2008.