Bruxelles – La Commissione europea esprime “rammarico” per la decisione della Russia di impedire la costituzione di un tribunale speciale per fare luce sull’abbattimento del volo MH17 della Malaysia Airlines avvenuto a luglio 2014 da parte di indipendentisti filo-russi con armi – sembrerebbe – fornite da Mosca. L’episodio ha segnato uno dei momenti di massima crisi della questione ucraina e convinto l’Unione europea a mettere in atto pesanti sanzioni economiche nei confronti di Mosca. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva prodotto una bozza di risoluzione per chiedere un tribunale internazionale per i sospetti responsabili del disastro aereo, ma la Russia ha posto il veto, e dunque il testo resterà lettera morta. “Deploriamo la posizione assunta dalla Russia all’Onu”, il commento di Maja Kocijančič, portavoce del Servizio per l’azione esterna dell’Unione europea. Quanto avvenunto alle Nazioni Unite non cambia però le cose. Per l’Unione europea “i responsabili restano perseguibili”, e quindi l’Ue resta aperta a “cooperare in inchieste internazionali” che possano aiutare a fare chiarezza sull’incidente aereo. “Chiaramente l’istituzione di un tribunale internazionale era l’opzione preferita, ma a questo punto ne esploreremo altre”.
L’Ue si allinea dunque ai governi di Ucraina, Australia, Belgio, Malesia e Paesi Bassi, che hanno già annunciato di lavorare ad un meccanismo alternativa di procedimento nei confronti dei sospetti responsabili dell’abbattimento del volo. Questi Paesi stanno già collaborando ad un filone di inchiesta, con l’Ue pronta a fornire sostegno. “Il veto non significa che ci sarà impunità sull’MH17”, il messaggio arrivato dal ministero degli Esteri della Malesia. Messaggio condiviso pienamente dall’Ue. “Certamente resta importante procedere contro quanti si sono resi responsabili dell’abbattimento dell’aereo”, il messaggio di Maja Kocijančič.