Bruxelles – Il piano B di Yanis Varoufakis? Meglio chiamarlo “piano C”, un “piano per la carriera di Monsieur Varoufakis”. Il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha definito semplicemente “un’assurdità” lo scenario che, secondo i media greci, sarebbe stato preparato da Yanis Varoufakis nei giorni in cui era ancora ministro delle Finanze. I giornali di Atene parlano di una sorta di cellula segreta messa in piedi dall’ex professore universitario e dell’hackeraggio di un computer dell’amministrazione fiscale per creare un sistema bancario parallelo e far uscire il Paese dall’euro.
Un piano che, secondo il commissario europeo, “non ha alcun senso”, se non quello di avere delle ripercussioni sulla politica interna greca e sulla carriera di Varoufakis. In un intervista concessa alla radio francese Europe1, Moscovici ha anche bollato come “una menzogna assoluta” l’accusa, sempre di Varoufakis, che le istituzioni creditrici controllassero di fatto la segreteria dell’organismo greco per le Entrate fiscali. Accuse che, tra l’altro, erano già state respinte con forza anche dalla Commissione. “La Grexit è dietro le nostre spalle – ha assicurato il commissario – i negoziati si stanno svolgendo in buone condizioni e stiamo lavorando insieme”.
Il presunto “piano B” dell’ex ministro ellenico, però potrebbe avere ripercussioni non solo politiche. Il procuratore della Corte Suprema ellenica, infatti, ha inviato oggi al Parlamento le carte relative a una nuova causa intentata nei confronti di Varoufakis. È la terza in due giorni e, secondo Protothema online, l’accusa è di violazione dei dati personali dei cittadini, un reato che prevede una pena sino a 20 anni di reclusione. L’Assemblea dei deputati annuncerà ufficialmente domani le azioni legali intentate nei confronti dell’ex ministro. I parlamentari avranno il compito di esaminare le accuse e decidere se revocare o meno l’immunità a Varoufakis, consentendo che sia sottoposto a processo.
Intanto l’ex ministro passa al contrattacco e in un articolo pubblicato ieri sul Financial Times difende il famigerato “piano B” che sarebbe entrato in funzione in caso di crollo del sistema bancario. “Quando ho trasferito la guida del ministero al mio amico Euclid Tsakalos – spiega Varoufakis – il 6 luglio, ho presentato un resoconto completo dei progetti, priorità e risultati dei cinque mesi al governo. E il nuovo sistema di pagamento ideato era parte della presentazione, ma allora nessuno della stampa notò nulla”. Lo schema segreto, invece, è stato ripreso dai giornali in seguito alla pubblicazione di una conference call con degli investitori della City di Londra lo scorso 16 luglio, conversazione che, secondo l’ex ministro, sarebbe dovuta rimanere riservata.