Bruxelles – Le istituzioni creditrici “attendono” altre riforma da parte della Grecia “per consentire un veloce esborso del prestito” da parte del Fondo Salva-Stati Esm. Questo è ciò di cui si sta discutendo “in questo momento” ad Atene dove i negoziatori delle istituzioni, Bce, Fmi e Commissione, si sono già recati. È quanto ha spiegato la portavoce della Commissione europea, Mina Andreeva, secondo cui “aumentare la velocità delle riforme contribuirà a rinforzare la fiducia tra i partners”. Andreeva ha dichiarato che “sono stati fatti progressi verso un nuovo programma per la Grecia” e che per i creditori l’approvazione delle prime due tranche di riforme, quelle attese per il 15 luglio e quelle attese per il 22, “sono state eseguite in tempo e in maniera complessivamente soddisfacente”, e questo ha permesso di avviare le negoziazioni che sono appunto in corso ad Atene, negoziazioni che ora devono provvedere “in maniera più veloce possibile”. L’11 agosto, se tutto procederà davvero come atteso, ci potrebbe addirittura essere una riunione dell’Eurogruppo, per dare il via libera al programma. L’obiettivo in ogni caso è concludere le trattative entro il 20 agosto, data entro la quale la Grecia dovrebbe ripagare un nuovo debito nei confronti della Banca centrale europea. In questo modo si eviterebbe l’ipotesi di dover concedere un secondo prestito ponte, visto che quello da 7 miliardi versato all’inizio della scorsa settimana basta unicamente a coprire il fabbisogno fino a metà mese.
“La priorità della Grecia in questo momento è quella di raggiungere un accordo con i creditori”, ha confermato il ministro greco del Lavoro e della Previdenza sociale, George Katrougalos, parlando ai microfoni dell’emittente privata Skai. Per Katrougalos ciò che avverrà dopo però dipenderà dagli equilibri che si creeranno all’interno di Syriza, il partito di Alexis Tsipras che si è spaccato sui recenti voti in Parlamento delle nuove misure di austerità richieste ad Atene in cambio di un terzo Memorandum. “Io credo e continuo a credere che ci siano margini per ripristinare, se non un’unità ideologica, almeno la possibilità per le diverse correnti di camminare più ‘al passo’”, ha affermato. E “il passo”, secondo il quotidiano Imerisia online, è quello di siglare un accordo con i creditori entro il 18 agosto e indire le elezioni anticipate per il prossimo 8 novembre.
Intanto è trapelato sulla stampa il progetto che era stato elaborato dall’ex ministro delle Finanze di Atene, Yanis Varoufakis, per creare una moneta parallela, l’IOU, e aggirare il blocco bancario una sorta di “pagherò” emessi dal governo per fornire liquidità al sistema. A quanto pare, per creare questi certificati di futuro pagamento, che non avrebbero dovuto mettere in discussione l’appartenenza del Paese all’euro, sarebbero serviti i dati dei contribuenti greci, aziende come cittadini, e per questo Varoufakis aveva deciso di trasformarsi in un “hacker”, chiedendo a un professor di informatica di Harvard di rubare queste informazioni dal server del ministero delle Finanze, visto che erano sotto il controllo della Troika. Il piano, secondo quanto spiegato dall’ex ministro al Daily Telegraphera stato concordato con Tsipras ma poi da quest’ultimo bloccato dopo la vittoria dei no al referendum.