Bruxelles – La crisi sta finendo, la ripresa si vede, ma ci vorrà molto tempo (sempre se le cose continueranno ad andare bene) perché l’occupazione in Europa torni ai livelli di otto anni fa. Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nel suo rapporto sull’Eurozona, dove si legge che “senza una significativa accelerazione della crescita, ci vorranno 10 anni in Spagna e quasi 20 anni in Italia e Portogallo per ridurre il tasso di disoccupazione ai livelli pre-crisi”.
Secondo l’Fmi la ripresa “si sta rafforzando”, e la crescita del Pil della zona euro è vista all’1,5% per il 2015 e all’1,7% per il 2016. Ma i 19 paesi della moneta unica sono ancora “vulnerabili a shock negativi”, mentre la bassa crescita e la bassa inflazione portano con se rischi di stagnazione. Poi c’è il capitolo Grecia, da dove ancora potrebbe partire un contagio, afferma il rapporto. Secondo i funzionari di Washington per mettersi al riparo da tutti questi rischi si debbono realizzare riforme che affrontino i ritardi strutturali sui mercati del lavoro, dei prodotti e dei capitali.
Il capitolo occupazione è dolente in particolare per i giovani, il cui alto tasso di disoccupazione potrebbe creare danni irreversibili e creare una “generazione perduta”. “Nonostante i recenti miglioramenti – spiegano all’Fmi – il tasso di disoccupazione rimane sopra l’11% nell’area euro e vicino al 25% in Grecia e Spagna. La quota di disoccupazione di lungo termine continua ad aumentare, accrescendo i rischi di un’erosione delle capacità”.