AGGIORNAMENTO delle 19.45: Secondo alcuni funzionari greci la missione dei creditori non è ancora arrivata ad Atene e probabilmente i colloqui “tecnici” non inizieranno prima di lunedì. In queste ore sarebbero ancora in corso contatti “riservati” a livello politico.
Bruxelles – Un nuovo nome (non più l’odiato “troika” ma “istituzioni”), ma lo stesso compito: oggi rappresentanti dei creditori della Grecia fanno ritorno ad Atene. Lo si era stabilito con l’accordo raggiunto per il terzo programma di salvataggio ellenico che sarebbero ripreso “il necessario lavoro sul campo per migliorare il monitoraggio del programma” e ora si passa ai fatti con una prima visita lavorativa su cui è stato mantenuto il più stretto riserbo. Ancora non è chiaro se anche i tecnici del Fondo monetario internazionale saranno ad Atene perché la partecipazione del Fondo nel terzo programma non sarebbe stata formalmente richesta dal governo greco.
Ieri intanto la Commissione europea ha fatto sapere di avere accolto con favore l’approvazione “tempestiva e complessivamente soddisfacente” da parte del Parlamento ellenico del secondo pacchetto di riforme, spianando la strada verso l’avvio ufficiale dei negoziati per il piano di aiuti da 86 miliardi in tre anni. Resta l’incognita durata: si parla di circa quattro settimane, quindi si arriverà sicuramente, secondo quanto confermato anche dal commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, alla seconda settimana di agosto. Non è scontato invece che si riesca a concludere entro il 20 agosto, data entro la quale la Grecia dovrebbe ripagare un nuovo debito nei confronti della Banca centrale europea. Tanto che secondo il quotidiano greco Kathimerini, Bruxelles starebbe già studiando l’ipotesi di dover concedere un secondo prestito ponte, dato che quello da 7 miliardi versato a inizio settimana basta unicamente a coprire il fabbisogno fino a metà agosto.
Resta da risolvere anche il nodo debito, con il Fondo monetario internazionale che, ancora ieri, è tornato a ribadire, come già fatto a più riprese nelle ultime settimane, che non parteciperà al programma se non si comincerà una seria discussione sull’alleggerimento del debito greco. Il taglio secco è escluso ma si può fare leva su riduzioni ai tassi di interesse e allungamento dei tempi di rimborso, un ipotesi comunque non gradita a tutti. “Il percorso si annuncia difficile e siamo solo all’inizio”, ha rilevato il portavoce del Fmi, Gerry Rice, ricordando comunque che per l’istituzione di Washington un alleggerimento del debito è imprescindibile: “Siamo stati molto chiari nel dirlo alle istituzioni europee”.