Bruxelles – Sicpa non ci sta, anzi, rilancia. L’azienda privata svizzera con una filiale italiana in Valle d’Aosta è l’ideatrice del programma SICPATRACE® per la tracciabilità dei prodotti sottoposti ad accise, che si basa su tasselli fiscali speciali certificati da etichette realizzate con un particolare tipo d’inchiostro. Si tratta di un sistema che nei prossimi mesi potrebbe essere applicato ai prodotti contenenti tabacco per intensificare la lotta al contrabbando, come richiesto dalla direttiva Ue 2014/40 del 3 aprile 2014. La scelta è nelle mani del Governo, che, in virtù della legge delega europea approvata il 2 luglio scorso, si troverà davanti a due opzioni principali: adottare il sistema di Sicpa o quello proposto dalle quattro principali aziende del tabacco, chiamato Codentify messo a punto da una società del gruppo italiano Finmeccanica. Nei giorni scorsi l’azienda svizzera era finita sulle prime pagine di molti giornali internazionali a causa di uno scandalo legato alla presunta corruzione di alcuni funzionari statali brasiliani. Se le ipotesi investigative venissero confermate, il caso potrebbe intaccare la reputazione di un’azienda alla quale il Governo potrebbe affidare un servizio fondamentale proprio per la lotta alla criminalità.
La società svizzera, però, non ci sta e respinge categoricamente le accuse formulate dalla polizia carioca. “Sicpa conferma categoricamente che non è stato commesso nessun atto irregolare e inappropriato. L’azienda sta cooperando al massimo grado con le autorità brasiliane al fine di risolvere la questione nel modo più rapido possibile” fa sapere Gabriele Cirieco di Strategic Advice, società consulente per la comunicazione di Sicpa in Italia. E riguardo al recepimento della direttiva europea sul tabacco, l’azienda svizzera rilancia chiedendo che venga bandita una gara pubblica per l’assegnazione del servizio di tracciabilità dei prodotti. “Crediamo sia giusto farlo per dare conto ai cittadini dell’uso che viene fatto del denaro pubblico” continua Cirieco, secondo il quale in Italia stiamo registrando “una fretta anomala” nel processo di traduzione in legge della direttive Ue. “Sicpa è convinta di poter aiutare il Governo a far entrare nelle casse statali centinaia di milioni di euro derivanti da una lotta al contrabbando e alla contraffazione vera ed efficace – spiega il portavoce – SICPATRACE® si basa su una piattaforma elaborata esclusivamente per i governi che ha già dato risultati molto positivi nella lotta all’evasione fiscale e al commercio illecito, soprattutto per i prodotti del tabacco, gli alcolici, i vini, la birra, e altre bevande”.
Come deciso dal Parlamento, il recepimento della direttiva tabacchi avverrà tramite decreto legislativo, ma un nuovo problema potrebbe essere rappresentato dalle tempistiche da rispettare. Il testo della legge delega prevede che il decreto venga approvato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge stessa. “Segnaliamo, però – continua il portavoce di Sicpa – che è stato accolto alla Camera un ordine del giorno con il quale s’impegna il Governo a valutare l’opportunità di attendere, prima di procedere al recepimento della Direttiva, l’imminente ratifica da parte del Consiglio dell’Unione del Protocollo sull’eliminazione del commercio illegale dei prodotti derivati dal tabacco, in attuazione della convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo”. Protocollo che, all’articolo 8 sul “tracciamento e rintracciamento” dei prodotti, stabilisce che “gli obblighi attribuiti a una parte contraente non possono essere adempiuti dall’industria del tabacco né le possono essere delegati”. “In base a questo documento – afferma Sicpa – il Governo non potrebbe scegliere un sistema di tracciabilità messo a punto proprio dalle multinazionali del tabacco, ma a voler essere cinici, sembra che in Italia si stia accelerando per far prima del Consiglio Ue e mettere poi le istituzioni comunitarie davanti al fatto compiuto”.