Bruxelles – La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (Bei) rendono operativo il fondo per gli investimenti strategici (Feis), la “cassaforte” del piano Juncker per gli investimenti. Le due istituzioni hanno firmato gli atti di completamento dell’istituzione formale del Fondo e quelli che permettono al Feis di poter erogare i primi soldi dall’inizio dell’autunno. Ciò consente alla Commissione Juncker di rispettare i tempi e all’Europa di avere già i primi progetti cantierabili. Nella sua forma originaria il fondo Feis gestirà una garanzia di ventuno miliardi di Euro (sedici dei quali dal bilancio Ue e cinque dalla Bei) con cui mobilitare, grazie all’effetto leva, investimenti pubblici e privati fino 315 miliardi da qui al 2018. Ma nove Paesi membri hanno già contribuito mettendo sul piatto nuove risorse per circa quaranta miliardi, rendendo la portata del piano Juncker – questo l’auspicio – maggiore. Il presidente della Commissione europea per ora si gode la firma dei documento tecnici. “Grazie all’ottimo lavoro del Parlamento e la nostra attività intensa abbiamo reso possibile che il fondo divenisse operativo nel giro di pochi mesi, e questo è molto importante”, sostiene Jean-Claude Juncker. Il piano per gli investimenti, però, fa parte di quello che lo stesso Juncker definisce “triangolo virtuoso”, e composto da investimenti, consolidamento dei conti pubblici e riforme strutturali, tre elementi che “devono procedere di pari passo”.
La Banca europea per gli investimenti saluta l’accordo e già lavora ai primi progetti. “La Bei – annuncia il presidente dell’organismo, Werner Hoyer – ha già iniziato a identificare e a finanziare progetti che otterranno l’appoggio del Feis. Crediamo che l’Europa debba agire rapidamente, e oggi diamo risultati concreti forti di questa convinzione”. Mentre Hoyer sigla gli accordi a Bruxelles, a Lussemburgo il consiglio dei governatori della Bei autorizza nuovi prestiti da dieci miliardi per un pacchetto complessivo di quaranticique progetti. Cinque dei progetti approvati saranno sostenuti dal nuovo fondo per gli investimenti. Si tratta di progetti per l’introduzione su vasta scala di contatori intelligenti per una migliore gestione dei consumi energetici nel Regno Unito, finanziamenti volti a facilitare l’accesso al credito per piccoli progetti che utilizzano le rinnovabili in Germania e in Francia e investimenti per riqualificare le vie navigabili interne dei Paesi Bassi. Approvato anche il sostegno a due fondi per l’energia rinnovabile per piccoli progetti in Francia e in Europa, sempre destinati al sostegno del Feis.
Sono invece quattro i punti fondamentali dietro al piano Juncker e al fondo Feis, secondo il commissario per gli Investimenti, Jyrki Katainen. Crescita del flusso degli investimenti, “oggi mancanti in Europa; la “piena” comprensione della strategia, che “va spiegata” agli Stati membri; la visione strategica, con “la necessità di incoraggiare gli Stati membri a fare un buon uso del nuovo fondo”; compiere passi avanti nel mercato interno, e il piano Juncker in tal senso “creerà ulteriore integrazione, soprattutto per quanto riguarda il settore digitale”. Pierre Moscivici, commissario agli Affari economici, pone invece l’accento sul portale dove pubblico e privato potranno caricare le proposte di opere da finanziare. “Una volta che sarà completato e attivato, con il portale sarà ancora più facile valutare e indivuare i progetti finanziabili”.