Bruxelles – Sarà un’altra giornata di passione quella cominciata questa mattina alle 9 all’interno del parlamento greco. I deputati sono chiamati ad approvare il secondo pacchetto di misure concordato fra il Governo e i creditori, necessario per avviare i negoziati sul terzo piano di salvataggio di Atene. All’ordine del giorno ci sono la riforma del codice civile per accelerare i processi e la ricezione della direttiva europea sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli enti creditizi. Rimangono fuori, per ora, le riforme delle pensioni e della tassazione sugli agricoltori, che probabilmente non verranno affrontate prima della fine dell’estate. Riferendosi alle misure sulle imposte degli agricoltori, la nuova portavoce del governo greco, Olga Gerovasili, ha infatti definito “totalmente infondate” le voci secondo cui queste saranno votate durante la prima settimana di agosto.
Il dibattito in Parlamento andrà avanti fino a tarda notte e il voto si svolgerà probabilmente intorno a mezzanotte. Come ha spiegato Gerovasili, una volta approvate le riforme il Governo potrà tornare al tavolo dei negoziati, che andranno avanti fino al 20 agosto. “È estremamente importante concludere questo primo pacchetto di misure in modo da poter cominciare i negoziati venerdì” ha spiegato in aula questa mattina il ministro delle Finanze, Euclid Tsakalotos.
L’approvazione delle riforme, però, non sarà facile. Nelle ultime ore sono aumentate le tensioni fra il premier Alexis Tsipras e l’ala più dura di Syriza, che settimana scorsa aveva votato “no” alla prima tranche di misure. “Finora ho sentito dichiarazioni eroiche, ma nessuna proposta alternativa al dilemma ricattatorio del 12 luglio” avrebbe dichiarato ieri Tsipras ai suoi. Secondo i media greci, il premier si sarebbe rivolto ai compagni di partito dicendo: “Se qualcuno ritiene che il piano alternativo di sinistra sia quello di Schaeuble, il sequestro degli stock di banconote della Banca Centrale Europea o l’erogazione di pagherò ai pensionati invece della pensione, allora si faccia avanti e lo spieghi al popolo greco”, riferendosi alla proposta di uscita temporanea dall’euro avanzata dal ministro tedesco delle Finanze Wolgang Schaeuble e alle idee degli ex ministri ellenici dell’Energia Panagiotis Lafazanis e delle Finanze Yanis Varoufakis. Sempre ieri sera, Tsipras avrebbe attaccato gli oppositori interni a Syriza accusandoli di “nascondersi dietro la sicurezza della sua firma”.
L’esecutivo si aspetta che i 32 deputati di Syriza che hanno votato “no” settimana scorsa voteranno “no” anche oggi, mentre secondo fonti governative ci sarebbe la possibilità che i 6 parlamentari che sette giorni fa si sono astenuti questa volta invece voteranno “sì”. È probabile, quindi, che per continuare a negoziare con i creditori Tsipras dovrà ancora fare affidamento ai voti dell’opposizione. Secondo il quotidiano greco Ekathimerini, Tsipras avrebbe definito l’intesa trovata con i creditori “un accordo che ci permette di restare in vita e continuare a combattere”. Tornando a Bruxelles il governo è quindi deciso a “provare a usare ogni possibilità per trovare alleanze, sia a livello politico che sociale, in Europa per assicurarsi il miglior esito possibile”.
Nel frattempo i cittadini che già una settimana fa erano scesi in piazza per protestare contro il Governo non hanno intenzione di restare a guardare nemmeno questa volta. Il maggiore sindacato greco del settore pubblico, l’Adedy, ha annunciato per stasera alle 19:30 locali un grande corteo che partirà dai Propilei, nel centro di Atene, e arriverà fino a piazza Syntagma, davanti al Parlamento. Per questioni di sicurezza la polizia ateniese ha già disposto la chiusura delle stazioni della metro nei due luoghi dove comincerà e terminerà la manifestazione. Quella di oggi per Atene sarà un’altra lunga notte.