Bruxelles – La procura anticorruzione greca ha avviato un procedimento contro alcuni dirigenti del Fondo Ellenico per la valorizzazione dei beni pubblici (Hradf) perché non avrebbero ottenuto guadagni “ragionevolmente competitivi” nella gestione di 28 cespiti patrimoniali.
L’accusa è che le cessioni sarebbero state fatte a condizioni “dannose per gli interessi dello Stato”. Il caso, sostiene la magistratura, potrebbe aver portato danni per 580 milioni di euro alle casse pubbliche. Si tratta della cessione di 28 immobili a Hradf che avrebbe dovuto sfruttarli con affitti ventennali o con cessioni avvenuta nel maggio 2014. Le vendite fruttarono 261 milioni, ma lo Stato si è impegnò a pagare i contratti d’affitto annuali che nel primo anno sono stati di 25,5 milioni di euro.
Secondo i magistrati i manager non hanno dunque agito nel miglior interesse dello Stato, creando danni che possono superare i 580 milioni di euro. Ci sono poi altre accuse, come il mancato tempestivo trasferimento a un conto speciale ellenico di interessi vari per circa 460.000 euro.