Bruxelles – Ci sono sanzioni in essere e i rapporti diplomatici freddi, ma l’Unione europea apre a una normalizzazione delle relazioni con la Russia. Il paese euro-asiatico resta per l’Ue strategico, e i ministri degli Esteri dei ventotto vorrebbero tornare a intessere relazioni “normali” con Mosca non appena “ce ne saranno le condizioni”. E’ stato stabilito in occasione della riunione del consiglio Affari esteri, che ha dedicato una parte della sessione dei lavori alle politiche energetiche. E qui, sono stati tutti d’accordo nel dire – e mettere nero su bianco nelle conclusioni – che “se le condizioni lo permettono, l’Ue può considerare una ridefinizione delle relazioni energetiche con la Russia”. Il principio, spiegano in Consiglio, riflette la necessità di quei Paesi membri che da sempre, più di altri, hanno avuto rapporti privilegiati con Mosca e tutt’ora vorrebbero averne uno. L’Italia è uno di quei Paesi, ma la condizione venutasi a creare a seguito della crisi in Ucraina ha imposto un cambiamento delle politiche nei confronti del Cremlino. La formulazione “è volutamente ambigua e vaga”, spiegano in Consiglio, così da ribadire la necessità di un posizione di fermezza nei confronti della Russia e rassicurare quanti vorrebbero fare affari con il vicino euro-asiatico che ciò comunque è possibile, come recitano le conclusioni, “quando ci saranno le condizioni appropriate”. In quel caso l’Unione europea procederà “di conseguenza” a riformulare il rapporto energia con la Russia, “sulla base di una parità di condizioni in termini di apertura del mercato, la concorrenza leale, la tutela dell’ambiente e della sicurezza, per il reciproco vantaggio di entrambe le parti”.
Nel frattempo l’Ue si pone nuovi obiettivi strategici, sempre in campo energetico. Nell’ottica della diversificazione delle risorse, delle forniture e delle rotte, i ministri degli Esteri dei ventotto chiedono di concentrarsi sul corridoio meridionale del gas, il Caucaso meridionale e l’Asia centrale, il potenziale strategico della regione orientale del Mediterraneo, la cooperazione energetica euro-mediterranea nell’ambito delle politiche di vicinato meridionale, e Medio Oriente. Infine si intende investire in “nuove fonti di energia in America, Africa e Australia, tra cui il potenziale di gas naturale liquefatto (Gnl)”.