di Yanis Varoufakis
Dichiarazione dell’Euro Summit, Bruxelles, 12 luglio 2015 (annotazioni di Yanis Varoufakis in rosso)
L’Euro Summit sottolinea l’assoluta necessità di ricostruire la fiducia con le autorità greche [tradotto: il governo greco deve introdurre nuove e severe misure di austerità dirette alle fasce più deboli della popolazione, che hanno già sofferto enormemente] quale presupposto per un possibile futuro accordo su un nuovo programma del meccanismo europeo di stabilità (MES) [tradotto: per ottenere un ulteriore prestito che la Grecia non sarà mai in grado di restituire].
In tale contesto, la titolarità delle autorità greche riveste un’importanza fondamentale [tradotto: il governo di Syriza deve dimostrare di essersi piegato alla “logica” della troika] e agli impegni politici dovrebbe far seguito un’attuazione efficace.
Lo Stato membro della zona euro che richiederà l’assistenza finanziaria dal MES rivolgerà, ove possibile, richiesta analoga all’FMI. Questa è una condizione necessaria affinché l’Eurogruppo approvi un nuovo programma MES. Pertanto la Grecia richiederà il sostegno continuo dell’FMI (monitoraggio e finanziamento) a partire da marzo 2016 [tradotto: Berlino continua a non fidarsi della capacità della Commissione di monitorare l’implementazione dei suoi stessi programmi].
Considerata la necessità di ricostruire la fiducia con la Grecia, l’Euro Summit accoglie con favore gli impegni assunti dalle autorità greche a legiferare senza indugio su una prima serie di misure [tradotto: la Grecia deve auto-torturarsi prima di ricevere qualunque finanziamento]. Dette misure, adottate con il pieno e previo accordo delle istituzioni, comprenderanno:
Entro il 15 luglio:
- la semplificazione del regime dell’IVA e l’ampliamento della base imponibile al fine di incrementare il gettito [che assesterà un colpo letale all’unica vera industria rimasta alla Grecia: il turismo];
- misure iniziali per migliorare la sostenibilità a lungo termine del regime pensionistico nel contesto di un programma globale di riforma delle pensioni [finalizzato a ridurre ulteriormente il livello minimo delle pensioni, già molto basso di suo, ignorando il fatto che i fondi pensioni sono stati prosciugati proprio dall’haircut implementato dalla troika nel 2012 oltre che dagli alti livelli di disoccupazione e di lavoro sommerso];
- la tutela della piena indipendenza giuridica dell’ELSTAT [affinché la troika abbia il controllo assoluto su come viene calcolato il bilancio greco, in maniera tale da poter decidere autonomamente il livello di austerità da imporre al governo];
- la piena attuazione delle pertinenti disposizioni del trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria, in particolare rendendo operativo il consiglio di bilancio prima che sia messo a punto il memorandum d’intesa e introducendo tagli della spesa quasi automatici in caso di deviazioni da obiettivi ambiziosi in materia di avanzo primario, previa consultazione del consiglio di bilancio e fatta salva la preventiva approvazione delle istituzioni [tradotto: il governo greco, che sa benissimo di non poter centrare gli obiettivi fiscali imposti dalla troika se persegue sulla strada dell’austerità, deve impegnarsi a implementare misure di austerità ancora più pesanti a causa dei fallimenti pregressi della troika].
Entro il 22 luglio:
- l’adozione del codice di procedura civile, che costituisce un’importante revisione delle procedure e delle modalità del sistema della giustizia civile e può notevolmente accelerare il procedimento giudiziario e ridurre i costi [che porterà a un’ondata di pignoramenti e di liquidazioni nei confronti delle migliaia di famiglie e di imprese che non riescono a stare dietro alle rate dei loro mutui/prestiti];
- l’attuazione della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche con il sostegno della Commissione europea.
Immediatamente, e soltanto a seguito dell’attuazione giuridica delle prime quattro misure suddette nonché dell’approvazione da parte del parlamento greco, verificata dalle istituzioni e dall’Eurogruppo, di tutti gli impegni contemplati dal presente documento, potrà essere adottata una decisione intesa a conferire alle istituzioni il mandato di negoziare un memorandum d’intesa [tradotto: il governo di Syriza deve essere umiliato al punto di essere costretto ad auto-imporsi delle pesantissime misure di austerità in cambio di un altro prestito insostenibile, nonostante Syriza si sia sempre battuta contro la logica dei bailout].
Tale decisione sarebbe presa previo completamento delle procedure nazionali e qualora siano soddisfatte le condizioni preliminari stabilite all’articolo 13 del trattato MES sulla base della valutazione di cui all’articolo 13, paragrafo 1. Al fine di costituire la base per una conclusione positiva del memorandum d’intesa, l’offerta greca di misure di riforma dev’essere seriamente rafforzata per tener conto della posizione economica e di bilancio del paese fortemente deterioratasi l’anno scorso [tradotto: il governo di Syriza deve assumersi tutta la responsabilità per il deterioramento dell’economia degli ultimi sei mesi, nonostante questo sia il risultato della tattica di asfissia finanziaria dei creditori – in altre parole si chiede alla vittima di assumersi le colpe dell’aguzzino].
Il governo greco deve impegnarsi formalmente a rafforzare le proprie proposte in vari settori [rendendole più regressive e più disumane] individuati dalle istituzioni, con un calendario chiaro e soddisfacente riguardante leggi e attuazione, ivi compresi parametri strutturali, tappe fondamentali e parametri quantitativi, per mostrare chiarezza sulla direzione delle politiche nel medio periodo. In particolare, di concerto con le istituzioni, esso deve:
- fare riforme ambiziose delle pensioni e precisare le politiche intese a compensare totalmente l’impatto che la sentenza della Corte costituzionale relativa alla riforma pensionistica del 2012 ha sul bilancio [tradotto: il governo deve annullare la sentenza della Corte a favore dei pensionati] e attuare la clausola del deficit zero [che vorrebbe dire tagliare dell’85% le pensioni secondarie che Syriza ha difeso con le unghie e con i denti negli ultimi cinque mesi] oppure misure alternative reciprocamente accettabili [individuando delle vittime “equivalenti”] entro ottobre 2015;
- adottare riforme del mercato dei prodotti più ambiziose con un calendario chiaro per l’attuazione di tutte le raccomandazioni del manuale di strumenti I dell’OCSE [che la stessa OCSE ha rivisto in collaborazione con il governo di Syriza] riguardanti tra l’altro l’apertura dei negozi di domenica, i periodi dei saldi, la proprietà delle farmacie, il latte e le panetterie, salvo per quelle relative ai prodotti farmaceutici da banco che saranno attuate in una fase successiva, nonché per l’apertura delle professioni chiuse macro-critiche (ad es. trasporto a mezzo traghetto). Per quanto riguarda il seguito del manuale di strumenti II dell’OCSE, il settore manifatturiero dev’essere incluso nell’azione preliminare;
- in merito ai mercati dell’energia, procedere con la privatizzazione del gestore della rete di trasmissione dell’energia elettrica (ADMIE), salvo che possano essere trovate misure sostitutive aventi effetti equivalenti sulla concorrenza, come stabilito dalle istituzioni [tradotto: ADMIE verrà venduta a qualche interesse particolare straniero su decisione delle istituzioni];
- ai mercati del lavoro, intraprendere riesami rigorosi e la modernizzazione della contrattazione collettiva [al fine di impedire qualunque forma di contrattazione collettiva], dell’azione industriale [che dovrà essere vietata] e, in linea con la direttiva e le migliori prassi pertinenti dell’UE, dei licenziamenti collettivi [in base alle esigenze dei datori di lavoro] secondo le scadenze e l’approccio convenuti con le istituzioni [decisi dalla troika]. Sulla scorta di detti riesami, le politiche per il mercato del lavoro dovrebbero essere allineate sulle migliori prassi internazionali ed europee e non dovrebbero comportare un ritorno alle precedenti impostazioni non compatibili con gli obiettivi di promozione di una crescita sostenibile e inclusiva [tradotto: non deve esistere nessun meccanismo con cui i lavoratori salariati possano estrarre migliori condizioni di lavoro dagli imprenditori].
- adottare le iniziative necessarie a rafforzare il settore finanziario, compresa un’azione decisiva riguardo ai prestiti in sofferenza [spianando la strada a uno tsunami di pignoramenti] e misure atte a rafforzare la governance dell’HFSF (Fondo ellenico di stabilità finanziaria) e delle banche [tradotto: chi dirige l’HFSF e le banche dovrà avere nessun controllo sull’HFSF e le banche], in particolare eliminando qualsiasi possibilità di interferenza politica, soprattutto nei processi di nomina [ad eccezione dell’interferenza politica della troika]. Oltre a ciò le autorità greche adotteranno le azioni seguenti:
- sviluppare un programma di privatizzazione significativamente intensificato con una migliore governance; le attività greche di valore saranno trasferite a un fondo indipendente che monetizzerà le attività attraverso privatizzazioni e altri mezzi [che sarà l’equivalente della Treuhand, l’organo utilizzato per saccheggiare gli asset pubblici della Germania Est nei primi anni novanta ma senza gli investimenti pubblici messi in campo dalla Germania Ovest per compensare il disastro provocato dalla Treuhand]. La monetizzazione delle attività sarà una fonte del piano di rimborso del nuovo prestito del MES e nel corso della durata del nuovo prestito genererà un importo obiettivo complessivo pari a 50 miliardi di EUR, dei quali 25 miliardi saranno usati per il rimborso della ricapitalizzazione delle banche e altre attività, mentre il 50% di ogni euro restante (ossia il 50% di 25 miliardi di EUR) sarà usato per ridurre il debito in rapporto al PIL e il restante 50% sarà usato per gli investimenti [tradotto: gli asset pubblici saranno svenduti a poco prezzo e i miseri ricavi saranno utilizzati per servire un debito inservibile, senza lasciare un centesimo per gli investimenti pubblici o privati]. Tale fondo sarebbe stabilito in Grecia e gestito dalle autorità greche sotto la sorveglianza delle pertinenti istituzioni europee [tradotto: nominalmente avrà sede in Grecia ma di fatto sarà controllato dai creditori, come l’HFSF e la banca centrale greca]. Di concerto con le istituzioni e sulla scorta delle migliori prassi internazionali, dovrebbe essere adottato un quadro legislativo per garantire procedure trasparenti e la determinazione di prezzi adeguati per la vendita delle attività, conformemente ai principi e alle norme dell’OCSE sulla gestione delle imprese statali [tradotto: la troika farà come gli pare e piace];
- in linea con le ambizioni del governo greco, modernizzare e rafforzare in maniera significativa l’amministrazione greca e mettere in atto un programma, sotto gli auspici della Commissione europea, per la creazione di capacità e la depoliticizzazione dell’amministrazione greca [tradotto: per trasformare la Grecia una zona de-democratizzata sul modello di Bruxelles e il suo governo in un apparato tecnocratico politicamente tossico e macroeconomicamente inetto]. Una prima proposta dovrebbe essere trasmessa entro il 20 luglio, in seguito a discussioni con le istituzioni. Il governo greco si impegna a ridurre ulteriormente i costi dell’amministrazione greca [tradotto: il governo greco si impegna a ridurre ulteriormente gli stipendi più bassi e ad aumentare di un po’ quelli dell’apparatcik filo-troika], in linea con uno scadenzario concordato con le istituzioni;
- normalizzare pienamente i metodi di lavoro con le istituzioni, anche per quanto riguarda i lavori necessari da svolgere in loco ad Atene, al fine di migliorare l’attuazione e il controllo del programma [tradotto: la troika si aspetta che il governo greco la inviti a tornare ad Atene in veste di conquistatore – una pace cartaginese a tutti gli effetti]. Il governo deve consultare le istituzioni e convenire con esse tutti i progetti legislativi nei settori rilevanti con adeguato anticipo prima di sottoporli alla consultazione pubblica o al Parlamento [tradotto: il parlamento greco, dopo un breve periodo di indipendenza durato cinque mesi, deve tornare ad essere un’appendice della troika]. L’Euro Summit sottolinea nuovamente che l’attuazione è cruciale e, in tale contesto, esprime apprezzamento per l’intenzione delle autorità greche di richiedere, entro il 20 luglio, un sostegno dalle istituzioni e dagli Stati membri per l’assistenza tecnica e chiede alla Commissione europea di coordinare detto sostegno dell’Europa;
- fatta salva la legge sulla crisi umanitaria, il governo greco riesaminerà, per modificarla, la legislazione introdotta in contrasto con l’accordo del 20 febbraio retrocedendo dagli impegni del precedente programma, o individuerà chiare misure di compensazione equivalenti per i diritti acquisiti creati successivamente [tradotto: il governo greco, oltre ad impegnarsi a non legiferare mai più in maniera autonoma, deve cancellare tutte le leggi introdotte negli ultimi cinque mesi].
I succitati impegni sono requisiti minimi per avviare negoziati con le autorità greche. L’Euro Summit ha precisato tuttavia che l’avvio dei negoziati non preclude un eventuale accordo finale su un nuovo programma MES, che dovrà essere fondato su una decisione sull’intero pacchetto (compresi il fabbisogno di finanziamenti, la sostenibilità del debito e eventuali finanziamenti ponte).
L’Euro Summit prende atto del possibile fabbisogno di finanziamenti del programma per un importo pari a 82-86 miliardi di EUR, come stimato dalle istituzioni [tradotto: l’Eurogruppo ha tirato fuori dal cappello una somma molto più alta del necessario per sottolineare il fatto che una ristrutturazione del debito è fuori discussione e che la servitù debitoria continuerà ad infinitum]. Invita queste ultime a vagliare le possibilità di riduzione della dotazione finanziaria, attraverso un percorso di bilancio alternativo o proventi delle privatizzazioni più elevati [certo, e magari un giorno gli asini voleranno]. Il ripristino dell’accesso al mercato, obiettivo perseguito da qualsiasi programma di assistenza finanziaria, riduce l’esigenza di attingere alla dotazione finanziaria complessiva [tradotto: i creditori faranno di tutto per impedire alla Grecia di tornare sui mercati, assicurandosi tra le altre cose che la Grecia non abbia accesso al programma di quantitative easing della BCE prima del 2018, quando il programma sarà concluso].
L’Euro Summit prende atto dell’urgente fabbisogno di finanziamenti della Grecia che evidenzia la necessità di progredire molto rapidamente verso l’adozione di una decisione su un nuovo memorandum d’intesa: tale fabbisogno è stimato a 7 miliardi di EUR entro il 20 luglio e ad altri 5 miliardi di EUR entro la metà di agosto [tradotto: continueremo a far finta che la Grecia possa un giorno ripagare questi soldi]. L’Euro Summit riconosce l’importanza di assicurare che lo Stato sovrano greco possa liquidare gli arretrati con l’FMI e la Bank of Greece e onorare i propri obblighi in materia di debito nelle prossime settimane per creare le condizioni favorevoli alla conclusione ordinata dei negoziati. I rischi che i negoziati non si concludano rapidamente restano interamente a carico della Grecia [ancora una volta viene chiesto alla vittima di farsi carico di tutte le colpe dell’aguzzino]. L’Euro Summit invita l’Eurogruppo a discutere con urgenza questi temi.
Considerate le gravi sfide cui è confrontato il settore finanziario greco, la dotazione complessiva di un eventuale nuovo programma MES dovrebbe includere l’istituzione di una riserva cuscinetto dai 10 ai 25 miliardi di EUR per il settore bancario al fine di far fronte a potenziali esigenze di ricapitalizzazione delle banche e costi di risoluzione, dei quali 10 miliardi di EUR sarebbero messi immediatamente a disposizione in un conto separato nell’ambito del MES [la troika ammette che la ricapitalizzazione del 2013-14 è stata insufficiente ma dà la colpa a… Syriza].
L’Euro Summit è consapevole che una decisione rapida su un nuovo programma è una condizione per consentire la riapertura delle banche, così da evitare un incremento della dotazione finanziaria totale [tradotto: la troika ha chiuso le banche greche per costringere Syriza a capitolare ma ora insiste per la loro riapertura immediata]. La BCE/l’MVU (Meccanismo di vigilanza unico) realizzeranno una valutazione globale dopo l’estate. La riserva cuscinetto complessiva coprirà eventuali deficit di capitale successivi alla valutazione globale dopo l’applicazione del quadro giuridico.
La sostenibilità del debito greco desta gravi preoccupazioni [dai, sul serio?], dovute all’allentamento delle politiche osservato negli ultimi dodici mesi e sfociato nel recente deterioramento del contesto macroeconomico e finanziario nazionale [tradotto: non sono stati i salvataggi del 2010 e del 2012 e le misure di austerità imposte dalla troika a far lievitare il debito greco e a renderlo insostenibile; piuttosto, la colpa dell’insostenibilità del debito è del governo che ha osato criticare le misure che lo hanno reso insostenibile].
L’Euro Summit ricorda che gli Stati membri della zona euro hanno adottato, negli ultimi anni, una serie notevole di misure a sostegno della sostenibilità del debito greco, che hanno alleviato il percorso di servizio del debito della Grecia e ridotto notevolmente i costi [ignorando il fatto che quello stesso debito è esploso proprio a causa dei primi due piani di salvataggio, che avevano un solo scopo: trasferire i debiti delle banche sulle spalle dei cittadini]. Con queste premesse, nel contesto di un eventuale futuro programma MES, e nello spirito della dichiarazione dell’Eurogruppo del novembre 2012 [in cui era stata promessa una ristrutturazione del debito che non è mai arrivata], l’Eurogruppo è pronto a prendere in esame, se necessario, possibili misure aggiuntive (eventuali periodi più lunghi di tolleranza e di pagamento) onde assicurare che il fabbisogno finanziario lordo rimanga a un livello sostenibile. Tali misure saranno subordinate alla piena attuazione dei provvedimenti da concordare in un eventuale nuovo programma e saranno considerate dopo il primo riesame completato positivamente [tradotto: costringeremo la Grecia ad accollarsi un altro debito insostenibile e quando anche questo programma fallirà, causando maggiore povertà e un’ulteriore contrazione dei redditi, allora forse prenderemo in considerazione una lieve riduzione, come è stato fatto nel 2012].
L’Euro Summit sottolinea che non possono essere realizzate svalutazioni del valore nominale del debito [è da gennaio che Syriza propone una lieve riduzione del debito che non prevede nessun taglio nominale, ma i creditori si sono sempre rifiutati di prenderla, poiché avevano come unico obiettivo quello di umiliare il governo greco]. Le autorità greche rinnovano il loro impegno inequivocabile a onorare pienamente e tempestivamente i propri obblighi finanziari nei confronti di tutti i creditori [il che può solo avvenire dopo una sostanziale riduzione del debito].
Purché siano realizzate tutte le necessarie condizioni contenute nel presente documento, l’Eurogruppo e il consiglio dei governatori del MES possono, conformemente all’articolo 13, paragrafo 2, del trattato MES, incaricare le istituzioni di negoziare un nuovo programma MES, se le condizioni preliminari di cui all’articolo 13 del trattato MES sono soddisfatte alla luce della valutazione prevista all’articolo 13, paragrafo 1.
Per contribuire a sostenere la crescita e la creazione di posti di lavoro in Grecia (nei prossimi 3-5 anni) [dopo aver distrutto le prospettive di crescita e i posti di lavoro negli ultimi cinque anni], la Commissione lavorerà a stretto contatto con la autorità greche per mobilitare fino a 35 miliardi di EUR (a titolo di vari programmi UE) per finanziare gli investimenti e l’attività economica, anche tra le PMI [tradotto: vi concederemo la stessa dotazione di fondi strutturali a cui avete avuto accesso nel periodo 2010-14 più qualche altro soldo immaginario].
Come misura eccezionale e considerata la situazione unica della Grecia, la Commissione proporrà di aumentare il livello di prefinanziamento di un miliardo di EUR per fornire uno stimolo immediato agli investimenti, materia di cui si occuperanno i co-legislatori dell’UE [tradotto: dei 35 miliardi promessi, ve ne arriverà probabilmente solo uno]. Il piano di investimenti per l’Europa [che a detta di molti ministri delle Finanze europei neanche esiste] fornirà anche opportunità di finanziamento per la Grecia.
Pubblicato sul blog di Varoufakis il 15 luglio 2015.