Bruxelles – L’Europa avvia i negoziati sul terzo programma di assistenza alla Grecia. Dopo l’approvazione in tutti i parlamenti della zona euro in cui era necessario il passaggio in Aula, l’Eurogruppo ha dato alla Commissione il mandato negoziale per siglare un protocollo d’intesa con le autorità greche che preveda le condizioni per la concessione del prestito. Una decisione giunta al termine di una giornata frenetica, che ha visto impegnati prima il Consiglio Ue, poi il Meccanismo europeo di stabilità (Esm), e infine l’Eurogruppo. I ministri dell’Economia e delle Finanze dei Ventotto hanno dato anche il via libera al prestito ponte da 7,16 miliardi di Euro per la Grecia, che sarà erogato attraverso il vecchio fondo salva-Stati Efsm e che, secondo il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, “dovrebbe essere erogato già lunedì”.
EU28 approve the bridge financing for #Greece of € 7.16 bn of funds under the EFSM. This will allow for money to reach #Greece by Monday.
— Valdis Dombrovskis (@VDombrovskis) July 17, 2015
A Lussemburgo l’Esm – l’organismo a cui Atene si è rivolta per il terzo programma di aiuti – “ha garantito, in principio, sostegno alla stabilità in Grecia sotto forma di programmi di prestiti”, e infine l’Eurogruppo – forte di questo pronunciamento – ha dato mandato formale di intavolare le trattative con Atene.
Una buona notizia, per Dombrovskis. “Quanti sostengono che in Europa ci sia mancanza di solidarietà oggi devono ricredersi”, sostiene il commissario per l’Euro in una conferenza stampa convocata per l’occasione. Ma i negoziati non saranno agevoli. “Mi aspetto che si discuterà della sostenibilità del debito ellenico, perchè il Fondo monetario internazionale sta insistendo su questo”. Si tratta dell’aspetto forse più controverso, su cui l’Ue non riesce a ricompattarsi. Al contrario sono ancora in molti – sopratutto a Berlino, ma non solo nella capitale tedesca – a escludere tagli. Lo stesso Dombrovskis ricorda che se da una parte i creditori “hanno rimesso sul tavolo” la possibilità di discutere del debito, dall’altra parte però “non è pensabile un taglio nominale”.
L’Europa comunque dà ossigeno alla Grecia. Con l’avvio del prestito ponte Atene avrà aiuti già lunedì, evitando il default nei confronti di Banca centrale europea e Banca europea per gli investimenti (lunedì va rimborsata alla Bce la rata da 3,5 miliardi e alla Bei la rata da 25 milioni), e se tutto va bene per metà agosto – quando il prestito ponte avrà esaurito la sua capacità finanziaria – il terzo programma di aiuti dovrebbe diventare operativo e l’Esm iniziare a erogare fondi. Per convincere i Paesi non dell’Eurozona ad autorizzare il prestito ponte la Commissione ha chiesto e ottenuto di usare a titolo di garanzia i 10,9 miliardi di profitti maturati dai Security Market Programmes (Smp), i programmi di acquisto di titoli di Stato da parte della Bce decisi a maggio 2010. L’Eurogruppo ha deciso di trasferire i profitti, detenuti dalla Bce, su un conto apposito dove tenerli a titolo di garanzia. “L’Eurogruppo accoglie favorevolmente il fatto che siano stati compiuti i passi richiesti per avviare i negoziati per un’assistenza finanziaria”, il commento di Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’organismo. L’olandese, come Dombrovskis prima di lui, avverte che le difficoltà non mancheranno, e non solo in Grecia. “Siamo certi che avremo dei problemi, nei prossimi anni. Ma li risolveremo”.