Bruxelles – Niente partecipazione del Fondo monetario internazionale al terzo piano per la Grecia se non ci sarà una ristrutturazione del debito di Atene. Christine Lagarde tira le conseguenze di quanto avevano affermato i suoi tecnici tre giorni fa e oggi afferma in una intervista alla radio francese Europe1 che il piano di salvataggio da 86 miliardi “non è realizzabile” se non si alleggerisce il debito.
Lagarde spiega che la cosa è ben nota a tutti i governi europei, e “per questo nel comunicato finale dell’Eurosummit è stato ammesso il principio dell’alleggerimento del debito”. Dopo il presidente della Bce Mario Draghi ecco che il capo dell’altra grande istituzione finanziaria creditrice di Atene chiarisce la necessità sostenuta dal premier greco Alexis Tsipras sin dall’inizio dei negoziati.
Il debito non si può tagliare nominalmente (non ne può essere ridotto l’ammontare complessivo), come sottolinea la cancelliera tedesca Angela Merkel, lo proibiscono le norme dell’Area euro, ma, sostiene Lagarde, “ci sono altri modi” per ottenere di fatto lo stesso risultato di alleggerimento. Per rendere questo peso “sostenibile”, ha spiegato, ci sono tre vie che i creditori possono seguire: “Si possono estendere notevolmente le scadenze, si può allungare anche il periodo di sospensione del rimborso, e si possono ridurre al massimo gli interessi”.
Il Fondo dunque parteciperà al terzo programma solo se sarà “completo”, ha ammonito a poche ore dal voto del Bundestag sul piano di salvataggio, e “un programma completo – ha insistito – si regge su due gambe”. La prima “è quella greca, dove si deve riformare profondamente l’economia e sostenere una politica di bilancio sana. La seconda è la gamba dei creditori, che devono offrire finanziamenti e ristrutturare il debito per alleggerire il fardello”.
Lagarde spiega che questo “non è un capriccio, ci sono regole che vengono applicate a tutti i Paesi membri del Fondo”. Per quanto riguarda la Grecia i negoziati per il prestito “saranno ancora laboriosi. Non siamo alla fine del processo, ma il processo si sta avviando, con un’agenda molto serrata e una sfida molto grande. Non sarà una strada pavimentata di rose”, ha concluso.