Bruxelles – Quello raggiunto all’Eurosummit è “un accordo molto duro per il popolo” in cui il governo “non crede”, eppure lo ha sottoscritto “per evitare il disastro” e garantire “la stabilità finanziaria”. Inoltre, “per vedere i lati positivi, vi è la totale copertura dei bisogni finanziari del Paese per 3 anni e alla fine del memorandum si parla di una eventuale ristrutturazione del debito”. Alexis Tsipras ha parlato ieri sera in un’intervista alla televisione pubblica Ert, in cui ha promesso che “non caliamo gli stipendi e neanche le pensioni, anche se indirettamente con le tasse a l’aumento dell’Iva c’è un delle taglio pensioni”. “La verità è che avremmo dovuto affrontare il tema delle pensioni, Troika o no, in un modo o in un altro”, ha concesso Tsipras secondo cui “non è normale che una persona vada in pensione a 45 anni o che le madri vadano in pensione 15 anni prima dell’età prevista”.
“Il modo in cui è stato visto il referendum ” in Grecia “non onora l’Europa”, ha affermato il premier ellenico che ha raccontato che “quando ho fatto il referendum ero convinto che gli europei ci avrebbero dato un po’ di tempo”, loro invece “non sono stati molto buoni, sono stati un po’ vendicativi”, e gli unici che hanno appoggiato la Grecia durante l’Eurosummit sono stati “Francia, Italia e Cipro”, mentre “gli altri volevano che il mio governo fosse solo una parentesi”.
“Quando un premier perde un referendum non può rimanere – ha continuato – io mi assumo pienamente mie responsabilità, non ho intenzione di scappare, è mia intenzione far capire al popolo che non ho intenzione lasciare il paese nella catastrofe”.
Tsipras ha anche risposte alle accuse dell’ex ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, che ha criticato l’accordo firmato paragonandolo al golpe del 1967. “Varoufakis ha commesso evidenti errori durante il negoziato benché al principio è stato capace d’imprimere un buon ritmo”, ha detto assumendosi però tutta la responsabilità di quanto accaduto. “Essere un eccellente studioso non significa necessariamente essere un buon politico”.